Friday, March 31, 2017

Spaghetti all’aragosta

spaghetti all'aragosta

Spaghetti all’aragosta

Tempo 100x100Durata: 45 min                           

Difficoltà: media                    

 Origine: Sardegna

Gli spaghetti all’aragosta sono un piatto tipico della Sardegna. Isola circondata da mari ricchi di prodotti buonissimi, la Sardegna ha arricchito la sua tradizione gastronomica di numerose ricette che utilizzano i frutti del mare, alcuni di questi preziosi, ma qui abbondanti come le aragoste. Questo crostaceo viene cucinato qui in moltissimi modi, tra cui un piatto davvero ottimo è quello con gli spaghetti.

Vino in abbinamento: Carignano del Sulcis DOC

Ingredienti

Per 4 persone:

Spaghetti 400g
Aragosta 1 (700g)
Cipolla 1
Passata di pomodoro 250g
Prezzemolo 1 mazzetto
Olio extravergine di oliva q.b.
Sale q.b.

Preparazione

Prendete una grossa pentola e riempitela di acqua. Portetela a bollore e poi aggiungete una presa di sale. Legate l’aragosta e tuffatela nella pentola coprendo immediatamente con il coperchio. Lasciate cuocere l’aragosta per circa 15 minuti, poi scolatela e lasciatela raffreddare.

Nel frattempo prendete una padella, aggiungete un filo di olio extravergine di oliva, la cipolla tritata e cominciate a soffriggere per circa 4-5 minuti. Quando la cipolla risulterà ben imbiondita, versate la passata di pomodoro e aggiungete un po’ di sale. Abbassate la fiamma a fuoco medio e lasciate sobbollire il sugo per circa 10 minuti.

Una volta che l’aragosta si sarà raffreddata, aprite l’aragosta a metà per il lungo ed estraete via via tutta la polpa all’interno. Stessa cosa fate per la polpa all’interno delle chele. Raccogliete tutta la polpa sminuzzandola se necessario e aggiungetela al sugo che sta ancora bollendo. Mescolate e continuate la cottura del sugo per altri 10 minuti. Potete aggiungere qualche parte del guscio dell’aragosta al sugo in modo sia che insaporisca il sugo, ma anche per un effetto estetico.

Prendete una pentola riempitela di acqua e portate a bollore. Una volta giunta ad ebollizione, aggiungete una presa di sale, e poi versate gli spaghetti. Cuocete gli spaghetti con una cottura al dente (circa 8-9 minuti) e poi scolateli. Versateli nella padella con il sugo di aragosta e fateli saltare leggermente. Poi servite

Servite gli spaghetti all’aragosta in un vassoio, guarnite poi con una spolverata di foglie di prezzemolo tritate.

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Cinghiale in agrodolce

cinghiale in agrodolce

Cinghiale in agrodolce

Tempo 100x100Durata: 2 h 20 min                           

Difficoltà: media                    

 Origine: Sardegna

Il cinghiale in agrodolce è una ricetta tipica sarda. Il cinghiale sardo, più piccolo rispetto al cinghiale maremmano, è diffuso praticamente in tutta la Sardegna ed è molto apprezzato come carne di cacciagione. Un’ottimo modo per prepararlo è come spezzatino aromatizzato dalle erbe aromatiche tipiche dell’isola come il mirto ed il timo ed ammorbidito da un sughetto agrodolce di aceto e zucchero.

Vino in abbinamento: Carignano del Sulcis DOC

Ingredienti

Per 4 persone:

Spezzatino di cinghiale 800g
Cipolla 1
Carota 1
Timo 1 rametto
Mirto 4 foglie
Aglio 1 spicchio
Aceto 1/2 bicchiere
Zucchero q.b.
Passata di pomodoro 1/2 tazza
Olio extravergine di oliva q.b.
Olive 4 cucchiai
Pepe q.b.
Sale q.b.

Preparazione

Prendete una grossa casseruola e aggiungete un filo di olio extravergine di oliva. Poi fate un trito molto fine con la cipolla e la carota e aggiungetelo alla casseruola. Unite poi uno spicchio d’aglio schiacciato, quattro cucchiaiate di olive, un rametto di timo,  e quattro foglie di mirto. Lasciate soffriggere per 4-5 minuti, poi aggiungete la carne di cinghiale tagliata a spezzatino e fatela rosolare per bene mescolando di continuo ed aggiungendo anche una grattata di pepe.

Quando la carne risulterà ben rosolata sfumate con mezzo bicchiere di aceto. Lasciate evaporare per bene tutto l’aceto poi aggiungente un cucchiaio di zucchero e mezza tazza di passata di pomodoro. Mescolate per bene, regolate di sale ed aggiungete un’ulteriore mezzo bicchiere di acqua.

Lasciate cuocere il cinghiale in agrodolce a fuoco basso e con il coperchio chiuso per circa due ore, controllando ogni tanto il livello di cottura ed aggiungendo ulteriore acqua qualora risultasse troppo asciutto. Poi alla fine scoperchiate e lasciate asciugare tutta l’acqua finché non otterrete lo spezzatino di cinghiale ben asciutto e con un fondo di cottura denso ma ancora liquido.

Servite il cinghiale in agrodolce ben caldo magari guarnendolo con qualche foglia di mirto fresca.

 

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Limoncello

limoncello

Limoncello

Tempo 100x100Durata: 30 min + 40 giorni di riposo                                

Difficoltà: media                    

campania Origine: Campania

Il limoncello è una specialità tipica della Campania. Terra ricca di Limoni, tra cui in particolar modo quelli di Sorrento, e quelli delle isole di Procida o Ischia, questa regione trova a fine pasto la sua giusta espressione con un bicchierino di limoncello fresco. Digestivo, dolce e profumato, questo liquore da sorseggiare a fine pasto è anche un modo per conservare l’aroma delle bucce di limone cresciuti vedendo lo splendido mare azzurro del Golfo di Napoli.

Ingredienti

Per 2 bottiglie di limoncello:

Limoni non trattati 10
Alcool 1 litro
Zucchero 300g

Preparazione

Lavate accuratamente tutti i limoni e poi asciugateli delicatamente. Sbucciateli con un coltello affilato in modo da raccogliere solo la parte gialla della buccia (non prendete quella bianca che è amara) che è aromatica e profumata. Tagliate la scorza di limone in modo da poterle raccogliere all’interno di un barattolo di vetro. Stringete bene tra di loro le scorze di limone e poi riempite il volume rimanente con l’alcol. Chiudete il baratto ermeticamente facendo in modo così che l’alcol non evapori.

Lasciate le bucce di limone in infusione nell’alcool per circa 1 mese in un luogo riparato e possibilmente al buio.

Trascorso il mese, prendete una pentola e riempitela con un litro di acqua. Versateci lo zucchero e riscaldate per farla bollire, facendo così sciogliere lo zucchero. Poi fate raffreddare lo sciroppo.

Filtrate con un filtro a rete sottile o un filtro di carta ed un imbuto l’infuso di limone ed alcool. Poi versatelo all’interno di un contenitore. Unite lo sciroppo e mescolate per bene. Versate poi il liquido all’interno di bottiglie di vetro. Mettete il limoncello in frigo e lasciatelo riposare per almeno altri 10 giorni.

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Thursday, March 30, 2017

Crostini con stracchino e salsiccia

crostino con stracchino e salsiccia

Crostini con stracchino e salsiccia

Tempo 100x100Durata: 30 min                   

  Difficoltà: facile       

Toscana Origine: Toscana        

I crostini con stracchino e salsiccia sono una ricetta tipica toscana, in particolar modo la Maremma. In Toscana si usa aprire il pranzo con una serie di antipasti tra cui un vassoio di crostini misti. Mentre molti altri si basano su pane tostato ed un condimento da spalmare sopra, questo crostino viene messo nel forno per sciogliere il formaggio e cuocere la salsiccia. Ottimo e semplice modo per aprire un buon pasto. Lo stracchino ideale per questo tipo di crostini è quello di Sorano, tipico dell’entroterra maremmano.

Vino in abbinamento: Bolgheri Bianco DOC

Ingredienti

Fette di pane 8 fettine
Salsicce 2
Stracchino 250g
Prezzemolo 1 mazzetto
Sale q.b

Procedimento

Prendete le salsicce, spellatele e sbriciolatele raccogliendole all’interno di una ciotolina. Unite lo stracchino alla salsiccia, aggiungete un pizzico di sale e amalgamate il tutto con una forchetta. Tagliate 4 fette di pane e poi suddividetele in due parti in modo da ottenere 8 fettine.

Spalmate l’impasto sopra le fettine di pane e poi distribuite i crostini sopra una teglia. Riscaldate il forno a 170°C ed infornate. La cottura dovrebbe richiedere circa 10-15 minuti. Se avete il grill nel forno, avvicinate la teglia al grill e grigliate la parte superiore dei crostini per alcuni minuti.

Servite i crostini con stracchino e salsiccia appena sfornati e aggiungete un po’ di prezzemolo tritato (se preferite potete aggiungerlo anche all’impasto di stracchino e salsiccia, prima della cottura).

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Fagiolini all’aretina

fagiolini all'aretina

Fagiolini all’aretina

Tempo 100x100Durata: 1 h 

mattarelloDifficoltà: facile                             

Toscana Origine: Toscana

I fagiolini all’areatina sono una ricetta tipica della Toscana. Ottimo modo per preparare i fagiolini dopo averli lessati, per insaporire vengono ripassati in padella con polpa di pomodoro e salvia, rendendoli molto gustosi. Ottimo contorno da abbinare a molti piatti.

Ingredienti

Per l’impasto:

Fagiolini 500g
Polpa di pomodoro 200g
Salvia 3 foglie
Aglio 1 spicchio
Olio extra vergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Preparazione

Pulite i fagiolini, rimuovendo le punte ed eventuali parti non buone. Lavateli e poi asciugateli. Riempite una pentola con i fagiolini e abbastanza acqua per coprirli, poi aggiunta una presa di sale lessateli per bene. Una volta ben cotti, scolateli e lasciateli raffreddare.
Prendete una padella e aggiungete uno spicchio d’aglio schiacciato, le foglie di salvia, ed un filo d’olio extravergine di oliva. Fate soffriggere leggermente l’aglio per circa 3-4 minuti e poi aggiungete la polpa di pomodoro. Regolate di sale e lasciate cuocere il pomodoro per 5 minuti in modo che si asciughi ulteriorente e si insaporisca per bene. Poi versate i fagiolini lessati nella padella e fateli cuocere per un’altra decina di minuti.
Servite i fagiolini all’aretina ben caldi.

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Gnocchetti alla chiavennasca

gnocchetti alla chiavennasca

Gnocchetti alla chiavennasca

Tempo 100x100Durata: 1 h          

ricetta difficolta intermediaDifficoltà: media                 

 lombardia  Origine: Lombardia

Gli gnocchetti alla chiavennasca sono una ricetta tipica della Valchiavenna in Lombardia. Questi teneri gnocchetti sono conditi con abbondante formaggio fuso tipico della zona come lo Scimut, il Bitto, il Casera e il Magnoca. Questi gnocchetti nascono dalla necessità di poter riutilizzare il pane avanzato e valorizzare i moltissimi formaggi tipici della zona ottimi per essere consumati fusi.

Ingredienti

Ingredienti per 6 persone:

Farina 400g
Pane raffermo 100g
Patate 200g
Latte 1/2 litro
Burro q.b.
Formaggi della Valchiavenna 200g
Salvia 4 foglie
Grana Padano q.b.
Pepe q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Prendete una ciotola e spezzettateci all’interno il pane raffermo. Aggiungete il latte e poi lasciate ammollare il pane per un paio d’ore.

Trascorso il tempo, rimuovete la scorza, e prendete solo la mollica, strizzatela e sbriciolatela. Aggiungete un po’ di sale, poi aggiungete la farina e cominciare ad impastare. Quando otterrete un impasto abbastanza omogeneo (se non lo fosse regolatevi con acqua o farina) formate un panetto e lasciate riposare l’impasto per circa un’ora.

Nel frattempo riempite una pentola con le patate ben lavate (ma ancora con la buccia) e riempite il volume rimanente con acqua. Portate ad ebollizione e lessate le patate. Quando queste saranno pronte, rimuovete la buccia e tagliatele a piccoli tocchettini raccogliendoli all’interno di una ciotola. Aggiungete un po’ di burro sciolto per non farle appiccicare troppo.

Una volta trascorso il tempo di riposo, riprendete l’impasto e cominciate a fare dei piccoli cilindretti facendo roteare porzioni di pasta con il palmo delle mani in una spianatoia. Una volta che avete ottenuto dei cilindretti di circa 1 cm di spessore, tagliateli a gnocchetti con un coltello ben affilato di circa 1-2 cm di lunghezza.

Scegliete un mix di formaggi tipici della Valchiavenna o della Valtellina e sminuzzateli quanto più finemente possibile.

Riempite una pentola di acqua e portate a bollore. Giunta l’ebollizione, aggiungete un presa di sale, e poi versateci gli gnocchettini. Fateli cuocere e quando saranno cotti cominceranno a venire a galla. Toglieteli dall’acqua di cottura e metteteli in una padella in cui avete fatto sciogliere una noce di burro e fatto soffriggere per un paio di minuti le foglie di salvia. Fate saltare i gnocchetti aggiungendo sia le patate a tocchetti e il formaggio sminuzzato. Fateli saltare finchè tutto il formaggio non si sarà sciolto. Poi servite.

Servite gli gnocchetti alla chiavennasca ben caldi con un abbondante spolverata di grana padano grattugiato ed una grattata di pepe nero.

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Wednesday, March 29, 2017

Minestrone alla genovese

minestrone alla genovese

Minestrone alla genovese

Tempo 100x100Durata: 1h 30 min                                

 Difficoltà: facile                                   

 liguriaOrigine: Liguria

Il minestrone alla genovese è una ricetta tipica della Liguria. Questo minestrone viene arricchito di sapore con il pesto alla genovese, rendendo il suo aroma molto più forte. Tanto è saporito ed apprezzato dalla popolazione locale che ne esiste anche un detto “attasta o menestron na votta o no va ciù da Zena” (chi assaggia il minestrone un volta non va più da Genova”.

Vino in abbinamento: Riviera Ligure di Ponente Vermentino DOC

Ingredienti

Dosi per 4 persone.

Fagioli 200g
Pasta per minestrone  (ditalini) 300g
Fagiolini 100g
Patate 2
Zucchine 2
Sedano 1 gambo
Carota 1
Cavolo cappuccio 1/2
Pesto genovese 2 cucchiai
Aglio 1 spicchio
Sale q.b.

Preparazione

Prendete una pentola e aggiungete dentro di essa, le patate sbucciate e tagliate a piccoli tocchettini. Lavate e mondate le zucchine, insieme alle carote e tagliatele a piccoli pezzettini. Stessa cosa fate con il gambo di sedano. Lavate accuratamente il cavolo cappuccio e poi tagliato a piccoli pezzettini. Aggiungete tutte le verdure nella pentola. Lavate anche i fagiolini e tagliateli a tocchettini e aggiungeteli insieme ai fagioli alla pentola. Riempite il volume rimanente con acqua e sale e portate ad ebollizione. Fate bollire tutte le verdure per circa 1 ora come la preparazione di un minestrone qualunque.

Prendete una padella aggiungete un filo d’olio extravergine di oliva, uno spicchio d’aglio e fatelo soffriggere per un paio di minuti. Poi versate l’olio con l’aglio nella pentola con il resto del minestrone. Poi a bollitura aggiungete i ditalini e continuate la cottura. Appena cotta la pasta, versate nel minestrone 2 cucchiai di pesto genovese e poi servite.

Il minestrone alla genovese deve essere servito ben caldo, guarnite se volete con delle foglie di basilico fresche.

 

 

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Spaghetti vongole e bottarga

spaghetti vongole e bottarga

Spaghetti vongole e bottarga

Tempo 100x100Durata: 30 min
Difficoltà: facile

 Origine: Sardegna

Gli spaghetti vongole e bottarga sono un piatto tipico della Sardegna. Piatto raffinato dagli ingredienti supremi del mare della Sardegna come le vongole e la bottarga di muggine, che esprimono il loro massimo sapore per condire un primo piatto di spaghetti.

Ingredienti

Ingredienti per 4 persone:

Spaghetti 400g
Vongole veraci 1 Kg
Bottarga di Muggine 30g
Peperoncino 1
Limone (o Arancio) 1
Olio extravergine di oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Lavate per bene le vongole veraci che siano state ben spurgate.

Prendete una padella e aggiungete un filo d’olio extravergine di oliva ed un peperoncino. Versate le vongole e lasciatele cuocere con il coperchio chiuso. Il vapore ed il calore faranno in modo di far aprire le vongole. Una volta cotte, eliminate tutte le vongole che non si siano aperte. Poi prendete quelle rimanenti, e sgusciatele una buona parte, mentre ne lascerete un po’ con il guscio per guarnizione del piatto finale.

Prendete una pentola, riempitela di acqua e portatela ad ebollizione. Aggiungete una presa di sale e poi versate gli spaghetti. Cuocete gli spaghetti al dente e poi scolateli. Versate gli spaghetti nella padella in cui avete cotto le vongole, aggiungete un’abbondante grattata di muggine e una grattata di scorza di limone (o arancia) e fateli saltare per qualche minuto.

Servite gli spaghetti vongole e bottarga ben caldi.

 

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Trippa alla fiorentina

trippa alla fiorentina

Trippa alla fiorentina

Tempo 100x100Durata: 1h 30 min                

Difficoltà: media                  

 Origine: Toscana

La trippa alla fiorentina è un piatto tipico toscano, di cui i Fiorentini ne vanno enormemente fieri. Infatti non solo è un piatto storico di Firenze, ma è da sempre stato un cibo da strada che ha sfamato anche le persone meno abbienti. La trippa insieme al lampredotto da sempre vengono venduti sui banchini dei trippai lungo le strade storiche di Firenze. Comunque è possibile gustarla sia nelle trattorie tipiche che a casa propria.

Vino in abbinamento: Chianti Rufina DOCG

Ingredienti

Per 4 persone

Trippa 800g
Pomodori maturi 500g
Cipolla 1
Parmigiano reggiano grattugiato q.b.
Peperoncino 1
Olio extravergine di oliva q.b.
Pepe q.b.
Sale q.b.

Preparazione

Prendete la trippa sciacquatela, fatela sgoccialare per bene e tagliatela a listarelle larghe circa un centimetro.

Riempite una pentola di acqua e fatela bollire. Scottate i pomodori per il tempo necessario e poi scolateli. Fateli raffreddare leggermente e poi sbucciateli ed eliminate i semi all’interno.

Prendete un tegame, magari di terracotta, aggiungete un bel po’ di olio extravergine di oliva e poi la cipolla tritata finemente. Fate soffriggere la cipolla per 4-5 minuti e poi quando sarà ben imbiondita unite le listarelle di trippa. Fatele rosolare per bene nell’olio per una decina di minuti, mescolando con un cucchiaio di legno.

Aggiungete i pomodori scottati alla trippa, ed il peperoncino. Continuate la cottura del pomodoro con la trippa a fuoco lento per circa tre quarti d’ora. Poi togliete dal fuoco e aggiungete abbondante Parmigiano Reggiano grattugiato. Continuate a mescolare e fate riposare la trippa per un po di minuti.

Servite la trippa alla Fiorentina ancora calda e aggiungete ulteriore Parmigiano Reggiano grattugiato

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Tuesday, March 28, 2017

Roastbeef 5/5 (1)

roastbeef

Roastbeef

Tempo 100x100Durata: 30 min
Difficoltà: intermedia

Il Roastbeef è un secondo piatto di carne che può essere anche gustato freddo. Questo arrosto è una ricetta proveniente dall’Inghilterra, presente ormai nel nostro territorio da anni, è stato ben integrato nella moderna gastronomia italiana. Generalmente si serve tagliato molto sottile, lasciandolo rosa all’interno, e si può gustare semplicemente così o arricchito da diversi condimenti. Questo particolare arrosto di carne si può preparare in un giorno in cui si è più liberi e poi gustarlo via via nei giorni successivi. Quindi rimane un piatto leggero, comodo da tenere in frigo e che ben si adatta a tutti i gusti, anche per chi vuole fare pranzi molto leggeri.

Vino da abbinamento: Cirò Rosso DOC

Ingredienti

Ingredienti per 4 persone:

Controfiletto di manzo 1 Kg circa
Carota 1
Cipolla 1
Rosmarino 1 rametto
Aglio 1 spicchio
Vino bianco 1 bicchiere
Olio extravergine di oliva q.b.
Pepe q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Prendete il taglio di roastbeef e distribuite su tutta la superficie uno strato di olio d’oliva. Potete usare un pennello, le mani o altro.

Prendete una grossa casseruola e metteteci il roastbeef all’interno, aggiungete un filo d’olio, una carota e la cipolla tritata molto finemente, il rosmarino, il pepe ed uno spicchio d’aglio schiacciato. Fate rosolare per bene la carne facendo ruotare l’arrosto nella pentola in modo che si formi una crosta uniforme su tutta la superficie del roast beef.

Una volta che tutta la superficie sarà ben rosolata. Spegnete e trasferite il roastbeef su una teglia da forno. Riscaldate il forno a 220°C e cuocete il roastbeef per 15 minuti.

Per quanto riguarda invece la casseruola con il sugo di fondo, riscaldate nuovamente e quando soffriggerà smorzate con mezzo bicchiere di vino bianco. Lasciate evaporare il vino. Utilizzate questo fondo di cottura come sugo di condimento per il roastbeef.

Fate comunque raffreddare il roastbeef e lasciatelo riposare per almeno 4 ore prima di consumarlo. Affettate il roastbeef a fettine molto sottili e controllate se avete indovinato il grado di cottura. Le fette appena tagliate dovranno presentare la parte più interna di un bel colore rosa vivo, ma non dovrà essere troppo cruda tanto da risultare al sangue.

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Agretti 4/5 (1)

agretti

Agretti

Tempo 100x100Durata: 30 min
Difficoltà: facile

 Origine: Lazio

Gli agretti sono un contorno tipico del Lazio. Questa verdura, chiamata anche barba di frate, ha moltissime sostanze nutritive e si trova spesso nelle tavole romane durante il periodo primaverile.  Cucinata in maniera molto semplice si adatta benissimo ad accompagnare piatti di carne arrosto o alla brace come l’abbacchio arrosto o alla scottadito.

Ingredienti

Ingredienti per 4 persone:

Agretti 400g
Limone 1/2
Olio extravergine d’oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Prendete gli agretti, rimuovete la parte inferiore quella vicino alla radice e di un colore sul giallino (questa parte rimarrebbe troppo dura anche dopo alla lessatura).

Lavate gli agretti per bene rimuovendo tutte le parti che potrebbero avere della terra all’interno. Poi mettete gli agretti in una pentola e aggiungete sufficientemente acqua per la lessatura.

Lessate gli agretti e poi scolateli. Lasciate raffreddare gli agretti e conditeli con un battuto di olio, sale, pepe e limone.

Servite gli agretti.

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