Friday, October 28, 2016

Trippa in umido alla veneta

Trippa in umido alla veneta

Trippa in umido alla Veneta

Tempo 100x100Durata: 2 h (+ 3 h )             ricetta difficolta intermediaDifficoltà: media            veneto   Origine: Veneto

La trippa in umido alla Veneta è una delle ricette povere tradizionali che venivano preparate nelle case dei contadini. La trippa, in genere le frattaglie, erano alimenti molto più economici della carne, ma comunque nutrienti. La tradizione veneta la vuole arricchita da ritagli di maiale, come la pancetta o persino l’aggiunta di uova. Inoltre la tradizione originale non prevede l’uso del pomodoro durante la cottura, comunque questo ingrediente si sta introducendo sempre di più nella preparazione di questo piatto, dato che la cottura “in rosso” rende questo piatto molto più gradito e saporito.

locale Dove Mangiare: Toni del Spin – Treviso

Ingredienti

Per 4 persone

Trippa di bovino 750g
Pancetta di maiale 50g
Cipolla 1
Carota 1
Brodo di carne 1/2 litro
Burro 2 noci
Parmigiano grattugiato q.b.
Concentrato di pomodoro (opzionale) q.b.
Pepe q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Prendete la trippa e lavatela con cura, rinnovando per un paio di volte l’acqua. Prendete una pentola capiente e metteteci dentro la trippa. Riempite la pentola di acqua in modo da coprire la trippa all’interno. Salate l’acqua e portatela ad ebollizione. Lasciate la trippa in cottura per almeno due ore. Passato il tempo, scolate la trippa.

Tagliate la trippa in modo da formare varie striscioline.

Prendete una casseruola sufficientemente capiente (per la trippa) e aggiungete le noci di burro, la cipolla e la carota tritate insieme e la pancetta sminuzzata finemente. Fate soffriggere il tutto per circa 3-4 minuti.

Aggiungete poi la trippa e fatela rosolare leggermente. Poi smorzate il tutto con il brodo di manzo, (adesso potete aggiungere il concentrato di pomodoro) e lasciate cuocere a fuoco moderato per circa un ora e mezzo.

A fine cottura aggiungete il pepe grattugiato.

Dai il tuo voto

L'articolo Trippa in umido alla veneta sembra essere il primo su Il Gran Consiglio della Forchetta.



from Il Gran Consiglio della Forchetta http://ift.tt/2dNVN27

Gnocchi con Pastisada de Caval

gnocchi-con-pastisada-de-caval

Gnocchi con Pastisada de Caval

Tempo 100x100Durata: 3 h (+ 1 giorno )             ricetta difficolta intermediaDifficoltà: media            veneto   Origine: Veneto

Gli gnocchi con pastisada de caval sono un piatto tipico Veronese. Infatti la pastisada de caval è un condimento di cui i veronesi ne vanno molto fieri. La tradizione la vuole di origini antichissime, affermando che questo piatto nacque in seguito allo scontro tra gli eserciti di Odoacre, principe degli Eruli, e Teodorico sovrano degli ostrogoti (30 settembre 489 d.C.). Nella battaglia perirono molti cavalli e per non sprecare così tanta carne, la tagliarono a pezzi e la fecero macerare in vino e spezie, per far si che potesse venire conservata nel tempo. La cottura di tale carne in macerazione diede vita proprio alla Pastisada de Caval.

locale Dove Mangiare: Trattoria Arco dei Gavi – Verona

Ingredienti

Per 4 persone

Polpa di cavallo (girello o scamone) 400g
Gnocchi 300g
Vino Valpolicella 1/2 litro
Cipolla 1
Sedano 1 costa
Carota 1
Chiodi di garofano q.b
Noce moscata q.b
Brodo di manzo 1 bicchiere
Pepe a grani 1 cucchiaino
Alloro 4 foglie
Sale q.b.

Procedimento

Prendete una ciotola abbastanza capiente e metteteci la carne di cavallo tagliata a pezzi. Ricopritela con il vino e lasciatela macerare per 1 o 2 giorni in frigo.
In una casseruola si mettono l’olio e il burro e si fanno rosolare le verdure tagliate a pezzi. Sgocciolare la carne, inserirvi i chiodi di garofano, infarinarla e metterla nella casseruola cuocendo per circa un’ora, aggiungere metà del vino della marinata, l’alloro, i grani di pepe e un pò di noce moscata grattugiata. Lasciar cuocere a fuoco moderato per circa tre ore. Regolare con il brodo qualora ve ne fosse la necessità durante la cottura. Regolare sale e pepe verso fine cottura.
La carne così preparata dovrà risultare morbida, e sfaldabile. La pastisada si accompagna perfettamente con la polenta, sia morbida, sia compatta tagliata in fette e abbrustolita, ricoperta di abbondante sugo di cottura.

Dai il tuo voto

L'articolo Gnocchi con Pastisada de Caval sembra essere il primo su Il Gran Consiglio della Forchetta.



from Il Gran Consiglio della Forchetta http://ift.tt/2dRM1Ya

Thursday, October 27, 2016

Spaghetti alle vongole

Spaghetti alle vongole

Spaghetti alle vongole

Tempo 100x100Durata: 30 min               mattarelloDifficoltà: facile           campania  Origine: Campania

Gli spaghetti alle vongole sono un piatto tipico della Campania, ormai talmente diffuso ed apprezzato in tutto il territorio italiano, tale da diventare uno dei piatti di pesce più consumato in Italia. Proprio grazie alla sua semplicità nella preparazione, gli spaghetti con le vongole rimane uno dei piatti simbolo della cucina italiana, dove il sapore del mare fa coppia con il formato di pasta più amato da tutti: gli spaghetti. Esiste anche la versione rossa, dove le vongole sono cotte in un sugo di pomodoro.

Ingredienti

Per 4 persone

Spaghetti 350g
Vongole 1 Kg
Aglio 1 spicchio
Peperoncino piccante 1
Prezzemolo 1 mazzetto
Olio extravergine di oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Prendete le vongole e sciacquatele per bene sotto l’acqua corrente. Poi mettetele in una ciotola colma d’acqua salata e lasciatele lì per circa un’ora.

Trascorso il tempo, sgocciolatele, e trasferitele in una padella con poco olio. Al calore, le vongole si apriranno. Togliete la padella dal fuoco e conservate il liquido di cottura. Osservate bene la padella, se qualche vongola rimane chiusa, scartatela, mentre le altre dividetele in due parti. Una parte la lascerete con i gusci, belli da vedere sul piatto, mentre sguscerete l’altra parte delle vongole.

Prendete un’altra padella e aggiungete un filo d’olio extravergine di oliva, aggiungete lo spicchio d’aglio e il peperoncino entrambe tritati. Lasciate soffriggere per circ 2-3 minuti e poi aggiungete le vongole (sia quelle con il guscio che quelle senza), insieme alla loro acqua di cottura.

Nel frattempo mettete a bollire una pentola di acqua. Raggiunto il bollore, aggiungete il sale e poi dopo un minuto gli spaghetti. Mi raccomando per la cottura, gli spaghetti dovranno essere ben al dente. Scolate gli spaghetti e aggiungeteli alla padella con le vongole e l’aglio. Fate saltare gli spaghetti per un paio di minuti. Spolverate con abbondante prezzemolo tritato.

Servire gli spaghetti con le vongole ben caldi.

Dai il tuo voto

L'articolo Spaghetti alle vongole sembra essere il primo su Il Gran Consiglio della Forchetta.



from Il Gran Consiglio della Forchetta http://ift.tt/2dLIhvS

Risotto al lambrusco e pancetta

Risotto al lambrusco e pancetta

Risotto al lambrusco e pancetta

Tempo 100x100Durata: 45 min              ricetta difficolta intermediaDifficoltà: media            emilia-romagna   Origine: Emilia Romagna

Il risotto al lambrusco e pancetta è una ricetta che nasce dalle tradizioni emiliane. Il risotto è un primo piatto che ben si sposa in cotttura con molti ingredienti, in particolare in molte regioni oltre al consueto brodo, si aggiunge durante la cottura un vino rosso dal forte carattere. Generalmente il vino rosso utilizzato è un vino locale che con il suo gusto e aroma rappresenta la tipicità del luogo in cui viene preparato il piatto. Per quanto riguarda l’Emilia, il suo rappresentante è proprio il Lambrusco. Ecco quindi una ricetta nata dall’abbinamento del Lambrusco con il risotto.

Ingredienti

Per 4 persone

Riso 320g
Cipolla 1
Pancetta 60g
Lambrusco 1 bicchiere
Parmigiano Reggiano grattugiato q.b.
Olio extravergine di oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Prendete una casseruola adatta per la cottura del riso. Aggiungeteci un filo d’olio extravergine di oliva, la cipolla tritata finemente, e infine la pancetta anch’essa tritata finemente.

Risotto Lambrusco e Pancetta ricetta

Lasciate soffriggere il tutto per circa 5 o 6 minuti, poi aggiungete il riso e fatelo saltare in padella, in modo da farlo tostare leggermente.

Risotto Lambrusco e Pancetta ricetta

A fuoco alto, dopo due minuti di tostatura del riso, smorzate il tutto con il bicchiere di Lambrusco. Continuate la cottura a fuoco alto, finchè tutto il vino non sarà evaporato. Poi aggiungete via via il brodo con un mestolo per continuare la cottura del riso. Aggiungetelo un mestolo alla volta e poi fatelo assorbire dal riso, in modo che quest’ultimo rilasci meglio l’amido durante la cottura. Avrete un risotto più mantecabile (con l’onda 🙂 )

Risotto Lambrusco e Pancetta ricetta

Continuate la cottura, aggiungendo via via i mestoli di brodo per circa una trentina di minuti

Ricetta Risotto Lambrusco e Pancetta

Quando il risotto sarà cotto, aggiungete due noci di burro per la mantecatura del riso. Continuate a mescolare finchè tutto il burro non si sarà ben sciolto nel risotto. Aggiungete infine anche il Parmigiano Reggiano grattugiato.

Servite il risotto ben caldo.

Dai il tuo voto

L'articolo Risotto al lambrusco e pancetta sembra essere il primo su Il Gran Consiglio della Forchetta.



from Il Gran Consiglio della Forchetta http://ift.tt/2e0kN4J

Wednesday, October 26, 2016

Tagliatelle al ragù di prosciutto e piselli 5/5 (1)

Tagliatelle al ragu di prosciutto e piselli

Tagliatelle al ragù di prosciutto e piselli

Tempo 100x100Durata: 1 h              ricetta difficolta intermediaDifficoltà: media            emilia-romagna   Origine: Emilia Romagna

Le tagliatelle al ragù di prosciutto e piselli è un piatto dalle forte tradizioni emiliane che mi è capitato di mangiare recentemente in un un locale di Modena. Questo è un piatto nato dalla tradizione emiliana di abbinare buonissime paste fatte in casa con sughi di prosciutto o ragù. Da questi abbinamenti nascono dei piatti eccezionali, di grande sapore.
Il successo di ricette del genere nasce soprattutto dall’arte emiliana di lavorare la pasta all’uovo, di saperla stendere con cura, di curare le porzioni degli impasti e di saperla lavorare, esperienza che ha prodotto moltissimi formati di pasta fresca, tra cui le tagliatelle, che sono tra i vari formati di pasta fresca più apprezzati.

locale Dove Mangiare: Trattoria il Fantino – Modena

Ingredienti

Per 4 persone

Per la preparazione delle tagliatelle

Farina 400g
Uova 4

Per la preparazione del sugo

Prosciutto crudo 200g
Piselli 200g
Cipolla 1
Parmigiano Reggiano grattugiato q.b.
Olio extravergine di oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Per prima cosa cominciamo a preparare le tagliatelle.

Preparate una spianatoia e versate la farina formando una fontana. Al centro rompete le uova. Cominciate ad impastare delicatamente con le dita, facendo in modo che l’uovo non fuoriesca dalla fontana ma che venga assorbito piano piano dalla farina. Mescolate in modo che tutto si integri bene bene. Prima delicatamente poi via via sempre più energicamente. Quando il composto sarà ben omogeneo ed elastico, formate una palla e lasciatela riposare in un recipiente per circa mezz’ora, ben coperta da un canovaccio o da una pellicola trasparente.

L’impasto dopo il riposo dovrebbe risultare più morbido ed elastico, al punto giusto per poter essere lavorato con la macchinetta per la pasta. Stendete una sfoglia sottile, e poi arrotolatela nel verso della sua lunghezza, piegandola su stessa come fosse un tessuto, e poi con un coltello tagliate tante fette sottili in modo da ottenere delle tagliatelle di circa 15-20 cm. Lasciatele asciugare, aggiungendo un po’ di semola per non fare attaccare le tagliatelle tra di loro.

Altrimenti, se preferite, potete usare la macchinetta, con la possibilità di settare le tagliatelle con lo spessore che desiderate.

Adesso pensiamo alla preparazione del sugo.

Prendete dei piselli freschi o surgelati. Dati i diversi tempi di cottura, se i piselli sono surgelati, metteteli in un forno a microonde a scongelare e poi se volete continuate la cottura per pochi minuti. I piselli si cuoceranno leggermente all’interno, per poi completare la cottura in padella nel ragù. Se sono freschi, allora prendete un pentolino e scottateli per un po’ in acqua bollente, oppure con un soffritto di cipolla e un po’ d’acqua.

Tritate il prosciutto crudo aiutandovi con un tritatutto. Poi sminuzzate finemente la cipolla. Prendete una padella, e aggiungete un filo d’olio, il trito di cipolla e quello di prosciutto. Cominciate a far soffriggere e poi smorzate tutto con i piselli ed il loro liquido di cottura. Aggiungete il sale e continuate la cottura del sugo per altri 5 minuti circa, se i piselli dovessero risultare ancora crudi, aggiungete mezzo bicchiere d’acqua e continuate la cottura in padella.

Prendete una pentola di acqua, fatela bollire e aggiungete il sale. Poi versateci dentro le tagliatelle. Una volta cotte, scolatele e versatele nella padella con il ragù di prosciutto e piselli e fatele saltare in modo che si insaporiscano ben bene con il condimento.

Servire il piatto ben caldo con una abbondante gratta di Parmigiano Reggiano.

Dai il tuo voto

L'articolo Tagliatelle al ragù di prosciutto e piselli 5/5 (1) sembra essere il primo su Il Gran Consiglio della Forchetta.



from Il Gran Consiglio della Forchetta http://ift.tt/2eGU4sb

Strigoli con funghi porcini e pancetta 5/5 (1)

gran-consiglio-della-forchetta-strigoli-con-funghi-porcini-e-pancetta

Strigoli con funghi porcini e pancetta

Tempo 100x100Durata: 1 h              ricetta difficolta intermediaDifficoltà: media            emilia-romagna   Origine: Emilia Romagna

Gli strigoli con funghi porcini e pancetta sono uno dei piatti forti di un locale di Modena, in cui sono stato in visita recentemente. Gli strigoli (l’equivalente dell’Emilia-Romagna delle trofie in Liguria) sono un formato di pasta fresca preparato in Emilia-Romagna derivato dagli strozzapreti. Si differenziano da quest’ultimi in quanto la torcitura della pasta è più stretta e le dimensioni sono più piccole. La versione particolare proposta in questa ricetta è quella degli strigoli verdi, che comunque potete sostituire con strigoli normali, o direttamente con gli strozzapreti. Questi formati di pasta si abbinano bene con sughi in cui siano presenti pezzetti di verdura o funghi, sempre accompagnati da pancetta o salsiccia.

locale Dove Mangiare: Trattoria il Fantino – Modena

Ingredienti

Per 4 persone

Per la preparazione degli strigoli

Farina 300g
Spinaci 60g
Uova 3

Per la preparazione del sugo

Funghi porcini 100g
Pancetta 1 fetta (50g)
Cipolla 1/2
Vino Bianco 1/2 bicchiere
Aglio 1 spicchio
Parmigiano Reggiano grattugiato q.b.
Olio extravergine di oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Per prima cosa cominciamo a preparare gli strigoli.

Lavate per bene gli spinaci e lessateli in acqua bollente (pochissima) finchè non si saranno ben ammorbiditi. Scolate gli spinaci e strizzateli. Passateli in un passaverdura in modo da ottenere una poltiglia verde che poi verrà aggiunta all’impasto.

Preparate una spianatoia e versate la farina formando una fontana. Al centro rompete le tre uova. Cominciate ad impastare delicatamente con le dita, aggiungendo via via porzioni di spinaci. Mescolate in modo che tutto si integri bene bene. Prima delicatamente poi via via sempre più energicamente. Quando il composto sarà ben omogeneo ed elastico, formate una palla e lasciatela riposare in un recipiente per circa mezz’ora, ben coperta da un canovaccio o da una pellicola trasparente.

L’impasto dopo il riposo dovrebbe risultare più morbido ed elastico. Prendete con la punta delle dita un pezzo di pasta e formate tante palline della grandezza un grosso cece. Poi appoggiate il palmo su di ogni pallina e trascinandola verso l’esterno del piano di lavoro, fino a darle la classica forma degli strigoli. ( Questa tecnica richiede una certa manualità)

Se non ci riuscite in questo modo, staccate una porzione di pasta e formate un lungo cilindro arrotolando il pezzo di pasta facendo indietro e avanti con il palmo della mano. Quando si sarà ottenuto un cordoncino, staccate un pezzetino lungo circa 3-4 cm e arrotolatelo su se stesso sempre con il palmo della mano, facendo avanti indietro con la mano.

Se non ci riuscite….allora correte a comprarli…. 😉

Passiamo alla preparazione del sugo.

Se i porcini sono freschi, tagliateli a piccoli pezzi, dopo averli ben lavati e rimosse le parti rovinate o non buone. Se invece sono secchi, mettete i porcini a bagno in pochissima acqua tiepida per circa una mezz’ora prima di utilizzarli.

Prendete una padella e aggiungete un filo d’olio, lo spicchio d’aglio, la mezza cipolla triturata, la pancetta tagliata a dadini e cominciate a far soffriggere il tutto. Dopo circa 5 minuti aggiungete i pezzi di porcini (se secchi sfumate con il liquido in cui erano immersi). Fate rosolare i pezzi di funghi e poi quando a vigore, sfumate definitivamente con il mezzo bicchiere di vino bianco. Fate asciugare per bene il vino, altrimenti potrebbe apparire il sapore amaro. Lasciate cuocere i funghi per circa 10 minuti, aggiungendo un po’ d’acqua per non far asciugare troppo il sugo.

Mettete a bollire una pentola di acqua salata e a bollitura, aggiungete gli strigoli. Sono sufficienti pochi minuti per cuocere la pasta. Scolatela e versate gli strigoli nella padella facendoli saltare con il sugo di porcini e pancetta.

Servire il piatto ben caldo, con una bella spolverata di parmigiano reggiano sopra.

Dai il tuo voto

L'articolo Strigoli con funghi porcini e pancetta 5/5 (1) sembra essere il primo su Il Gran Consiglio della Forchetta.



from Il Gran Consiglio della Forchetta http://ift.tt/2dWXE3n

Tuesday, October 25, 2016

Risotto alla mantovana (Riso alla pilota)

gran-consiglio-della-forchetta-risotto-alla-mantovana

Risotto alla mantovana (Riso alla pilota)

Tempo 100x100Durata: 35 min                ricetta difficolta intermediaDifficoltà: media            lombardia  Origine: Lombardia

Il risotto alla mantovana è una ricetta tipica di Mantova. Spesso questo piatto viene chiamato anche Riso alla pilota, nome che ha origine dai braccianti delle riserie, che in forma dialettale venivano chiamati piloti o pilarini. Infatti le riserie, qui vengono chiamate pile.

La tradizione vuole che questo piatto non venisse preparato con la stessa tecnica di cottura del risotto, che richiede che una persona sia sempre vigile, e segua la cottura. Infatti il risotto veniva dapprima bollito e poi alla fine condito con il pistume (macinato magro di maiale, fresco), un condimento a base di cipolla e salsiccia mantovana. La tradizione quindi lo vuole come “riso alla pilota” e non risotto, dove il riso nel piatto appare sgranato. Altrimenti se si fa mantecare abbiamo il risotto alla mantovana.
.

locale Dove Mangiare: Osteria dell’Oca – Mantova

Ingredienti

Per 4 persone

Riso vialone 400g
Salamella mantovana (o pistume) 150g
Cipolla 1/2
Burro 50g
Parmigiano grattugiato q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Prendiamo una casseruola adatta per la cottura del riso, e riempitela di acqua con il doppio del volume del riso, aggiungiamo una manciata di sale e lasciamola sul fuoco fino ad ebollizione. Appena l’acqua bolle, versate il riso.

Continuo la cottura per circa 10 minuti a fuoco vivace, senza mescolare. Poi spegnete la fiamma e lasciate a coperchio chiuso che il riso assorbi tutta l’acqua in eccesso per circa un quarto d’ora.

Nel frattempo, mentre il riso riposa con l’acqua, prendete una padella aggiungete il burro, e le salamelle ben sbriciolate. Aggiungete anche la cipolla tritata molto finemente. Faccio rosolare la salamella per bene insieme alla cipolla. Quando la cipolla sarà ben dorata e la salamella avrà tutto il grasso sciolto, verso il contenuto nella casseruola con il riso, che ormai dovrebbe essere ben cotto.

Dando una leggera scaldata alla casseruola, aggiungo una buona grattata di parmigiano reggiano e mescolo il tutto.

Servire il piatto ben caldo.

Dai il tuo voto

L'articolo Risotto alla mantovana (Riso alla pilota) sembra essere il primo su Il Gran Consiglio della Forchetta.



from Il Gran Consiglio della Forchetta http://ift.tt/2dRvmHc

Pollo e peperoni

 Pollo e peperoni

Pollo e peperoni

Tempo 100x100Durata: 1 h                 ricetta difficolta intermedia Difficoltà: intermedia         

Pollo e peperoni sono un’accoppiata vincente. La ricetta che vi voglio proporre utilizza proprio questi due ingredienti e la cottura non è al forno, ma in casseruola. La ricetta parte da una modifica del pollo alla cacciatora per poi aggiungere i peperoni durante la cottura. La ricetta è molto saporita e la raccomando per un pranzo domenicale o per una cena d’effetto. La preparazione non è complessa, ma richiede molto tempo per preparala, ma il risultato è garantito.

Ingredienti

Per 4 persone

Cosce di pollo (o 1 pollo a pezzi )  8
Peperoni 4
Olive taggiasche 3 cucchiai
Rosmarino 2 rametti
Passata di pomodoro 1/2 tazza
Vino bianco secco 1/2 bicchiere
Aglio 1 spicchio
Olio extravergine di oliva q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Prendete una casseruola abbastanza larga da ospitare i pezzi di pollo o le 8 cosce di pollo. Le parti di pollo devono tutte essere a contatto con il fondo della casseruola, per questo motivo è necessario averne una molto larga. Aggiungete un filo d’olio extravergine di oliva, e un ramoscello di rosmarino.

Pollo e peperoni

Coprite la casseruola con un coperchio (per evitare gli schizzi di olio) e lasciate rosolare a fuoco vivo le cosce di pollo per una 15 di minuti, finchè non saranno ben dorate. Ogni tanto girate per cambiare la superficie di contatto del pollo con il fondo della casseruola.

Nel frattempo prendete i peperoni, lavateli per bene e rimuovete il gambo e le parti bianche all’interno. Poi tagliateli a striscioline lunghe.

Pollo e peperoni

Mettete i peperoni in una ciotola

Pollo e peperoni

Tornando al pollo, trascorsi i 15 minuti, alzate il coperchio e smorzate il tutto con mezzo bicchiere di vino. Rimuovete l’aglio e il rametto di rosmarino e lasciate asciugare, finchè tutto il vino non sarà evaporato.

Pollo e peperoni

Aggiungete le olive taggiasche, e le foglie dell’altro rametto di rosmarino.

Pollo e peperoni

Infine aggiungete le strisce di peperone e la mezza tazza di pomodoro e continuate la cottura a fuoco lento per circa 30 minuti. Se asciugasse tutto aggiungete un po’ di acqua.

Pollo e peperoni

Poi rimuovete il coperchio e alzate il fuoco. Lasciate asciugare il tutto, finchè non si sentirà di nuovo rosolare il pollo sul sugo. Spegnete il fuoco e servite ben caldo.

 

Dai il tuo voto

L'articolo Pollo e peperoni sembra essere il primo su Il Gran Consiglio della Forchetta.



from Il Gran Consiglio della Forchetta http://ift.tt/2dEG6uc

Monday, October 24, 2016

Pecora alla pignata (Cutturidd)

Pecora alla pignata

Pecora alla pignata (Cutturidd)

Tempo 100x100Durata: 2 h e 30 min                ricetta difficolta intermediaDifficoltà: media            basilicata puglia Origine: Basilicata, Puglia

La pecora alla pignata , o Cutturidd, è una specialità tipica dell’Alta Murgia, la zona di confine tra la Basilicata e la Puglia. Il nome della ricetta deriva dalla pignata, una particolare pentola di terracotta in cui questo piatto viene tradizionalmente preparato. La tradizione vuole che durante la cottura questo piatto venga chiuso non da un coperchio, bensì da un disco di pasta ottenuto lavorando la semola con l’acqua. In questa ricetta di antiche tradizioni contadine il forte sapore della pecora viene domato, non solo da un bagno in acqua e aceto, ma dalle essenze amare dei lampascioni e delle cicorie selvatiche, che durante la cottura lunga e lenta, ne attenuano il sapore.

locale Dove Mangiare: Masseria La Murgia di Cialledda – Santeramo in Colle (Bari)

Ingredienti

Per 4 persone

 

Carne di Pecora  1 Kg
Patate 500g
Pomodori 300g
Cipolla 1
Carota 1
Sedano 1
Cicorielle selvatiche 200g
Lampascioni 100g
Alloro 4 foglie
Aceto di vino 1 bicchiere
Pecorino grattugiato 80g
Olio extravergine di oliva q.b.
Pepe q.b.
Sale q.b.

Procedimento

Prendete la carne di pecora e dividetela in pezzi di piccola dimensione. Mettetela in una ciotola riempita con una soluzione di acqua e aceto, a cui avete aggiunto anche le foglie di alloro. Lasciatela  a mollo per almeno 2 ore.

Mondate le patate e tagliatele a tocchetti non troppo piccoli. Pulire accuratamente le cicorie selvatiche, rimuovendo la terra e le radici, ma lasciandole intere, senza sminuzzarle. Stessa cosa per i lampascioni che vanno lasciati interi. Sbucciateli solo e incidete la base a croce.

Triturate la cipolla, il sedano e la carota.

Prendete una pentola di coccio, la pignata per l’appunto, e aggiungete sufficiente olio, poi il trito di cipolla sedano e carota. Fate leggermente soffriggere e poi aggiungete i pomodori precedentemente lavati e sminuzzati. Continuate la cottura per circa 5 minuti, poi aggiungete le patate a tocchetti, le cicorie selvatiche, i lampascioni e abbondante acqua. Aggiungete anche una buona manciata di sale. Portate tutto a bollore.

Scolate la ciotola con la carne di pecora, eliminando il liquido. Poi aggiungete i pezzi di pecora e l’alloro al liquido di cottura nel coccio. Aggiungete ulteriore acqua alla cottura e lasciate cuocere il tutto per circa 2 ore a fuoco lento.

Servire il piatto ben caldo.

Dai il tuo voto

L'articolo Pecora alla pignata (Cutturidd) sembra essere il primo su Il Gran Consiglio della Forchetta.



from Il Gran Consiglio della Forchetta http://ift.tt/2f83lx1