Thursday, March 28, 2024

Scaloppine di Pollo ai funghi porcini

Scaloppine di pollo ai funghi porcini

Scaloppine di Pollo ai funghi porcini

Durata 30 min

Difficoltà Intermedia

Origine: Interregionale

Oggi vi propongo le scaloppine di pollo ai funghi porcini, tenere, delicate ma anche molto saporite. Un piatto veloce e facile da preparare, che piace un po’ a tutti ed è ottimo per tutte le occasioni, anche con degli ospiti a cena. Le fettine di petto di pollo infarinate rimangono tenere e vengono insaporite con degli ottimi funghi porcini, che possono essere sia freschi che secchi o surgelati, a seconda delle stagioni.

Ingredienti

Ingredienti per 4 persone

  • 4-6 fettine di petto di pollo (a seconda della dimensione)
  • 500g di Funghi porcini freschi o 100g di funghi porcini secchi
  • Farina q.b.
  • 1/2 bicchiere di vino bianco
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 noce di Burro
  • Olio extravergine di oliva
  • Sale

Procedimento

Prendete le fettine di petto di pollo e suddividetele a metà. Se possibile cercate di procurarvi delle fettine non troppo sottili, altrimenti tenderanno ad indurirsi durante la cottura. Una volta suddivise le scaloppine di pollo, infarinatele leggermente su entrambe i lati. In una casseruola, aggiungete un fondo di olio extravergine di oliva, uno spicchio d’aglio ed una noce di burro. Lasciate sciogliere il burro e poi fate rosolare l’aglio per circa un minuto o due, poi disponete le scaloppine di pollo in modo che non si sovrappongano tra di loro all’interno della pentola.

Fate rosolare per circa 5 minuti le scaloppine di pollo sempre sullo stesso lato, poi rigiratele e lasciatele rosolare sul nuovo lato per altri 3-4 minuti, infine sfumatele con mezzo bicchiere di vino bianco. Lasciate evaporare il vino e poi versate i funghi porcini freschi o ammollati all’interno. Nel caso di porcini secchi, aggiungete anche un po’ di liquido (filtrato) dell’ammollo, o altrimenti un po’ di acqua. Aggiungete un po’ di sale, abbassate la fiamma e coprite con un coperchio. Continuate la cottura per altri 10 minuti a fuoco basso. Ogni tanto controllate il livello di cottura e aggiungete altra acqua se necessario.

Trascorso il tempo necessario, togliete il coperchio e se fossero ancora troppo umidi, alzate la fiamma e lasciate asciugare le scaloppine di pollo con i funghi porcini. A questo punto spegnete e servite le scaloppine di pollo ben calde guarnendo con i funghi porcini e un po’ di sughetto sul fondo.



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Tuesday, March 26, 2024

Gnocchi dolci di albiccocca (MarillenKnödel)

Marillenknödel, gnocchi dolci di albicocche

Gnocchi dolci di albiccocca (MarillenKnödel)

Durata 1 h

Difficoltà: Intermedia

Origine: Austria

Nel mio ultimo viaggio a Vienna, ho avuto l’opportunità di assaggiare molte specialità locali, tra cui alcuni dessert. Tra questi ho apprezzato moltissimo gli gnocchi dolci di albicocca. Questi gnocchi vengono ricavati con la mollica di pane avanzata e la purea di patate e al loro interno svelano un’albicocca sciroppata dolce e succosa. Devo dire che è stata un’esperienza meravigliosa. Gustosissimi e di bell’effetto hanno chiuso una giornata nella splendida capitale austriaca. Oggi vi propongo la ricetta per poterli preparare a casa.

Ingredienti

Dosi:

  • 4 fette di pane in cassetta
  • 1 bicchiere di Latte
  • 2 Patate grossee
  • Farina 00 q.b.
  • 1 Limone o 1 arancia
  • Albicocche fresche o sciroppate.
  • Pangrattato
  • Cannella in polvere
  • Zucchero

Preparazione

In una ciotola versateci dentro le fette di pane in cassetta con un bicchiere di latte, avendo avuto cura di eliminare la crosta esterna, in modo da lasciare solo la parte bianca. Date loro il tempo necessario per farle ben ammollare e poi una volta tali, strizzatele dal latte, rimuovendolo, e sbriciolatele molto finemente. Potete usare anche un mixer. Nel frattempo avrete messo due grosse patate a lessare con tutta la buccia in una pentola di acqua bollente. Una volta ben cotte, scolatele e spellatele. Poi con una schiacciapatate, passatele e raccogliete la purea di patate nella ciotola dove avete messo il pane ammollato e totalmente sbriciolato. Grattate la scorza di un’arancia (o di un limone), aggiungete un pizzico di zucchero, ed anche un po’ di sale e cominciate ad impastare il tutto. Aggiungete tanta farina quanto necessaria per far asciugare l’impasto e fargli raggiungere la giusta consistenza. La farina aggiunta deve essere la meno possibile e l’impasto dovrà risultare ben asciutto e lavorabile.

Prendete delle piccole porzioni dell’impasto di pane, patate e farina, (circa la dimensione di un mandarino) e poi stendetela fino ad ottenere un cerchio di circa 8-10 mm di spessore. Metteteci nel centro una mezza albicocca sciroppata e zuccherate l’interno (io ci ho messo lo zucchero di canna). Richiudete con l’altra metà dell’albicocca e poi avvolgete l’albicocca così intera con lo zucchero all’interno con l’impasto, richiudendolo tutto intorno fino ad ottenere una palla: lo gnocco dolce all’albicocca. Continuate allo stesso modo con l’impasto e le albicocche, fino a completare il tutto. Adesso gli gnocchi dolci di albicocche sono pronti per essere cotti.

Mettete a bollire una pentola colma di acqua. Nel frattempo preparate una padella con del pangrattato, dello zucchero semolato (va bene anche quello di canna) e della cannella in polvere. Riscaldate leggermente la padella e mescolate per bene fino ad ottenere una bella granella marrone uniforme. Raggiunto il bollore dell’acqua, versateci dentro gli gnocchi dolci di albicocca e fateli cuocere per circa 5 minuti l’uno. Poi prendetene uno alla volta e versatelo nella padella con lo zucchero marrone. Fate rotolare lo gnocco umido sullo zucchero e cannella che aderirà perfettamente sulla sua superficie.

Togliete lo gnocco dolce di albicocca e passate al successivo, via via così fino a finirli tutti. Poi serviteli ancora ben caldi.



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Spezzatino di agnello con i carciofi

Spezzatino di Agnello con i carciofi

Durata 1h 30 min + 6 h di macerazione

Difficoltà Intermedia

Origine: Interregionale

Lo spezzatino di agnello con i carciofi è un modo alternativo per gustare l’agnello, che non deve essere sempre arrosto o alla brace. La carne di agnello è poco costosa e ben si adatta anche ad altre preparazioni, tra cui la cottura in umido o stufata. Comunque sia, la carne di agnello tende ad essere forte e tutte le tradizioni la vogliono spesso abbinata a verdure particolarmente amare come cicoria e carciofi. Ecco quindi che con uno spezzettino di agnello ci stanno perfettamente i carciofi come abbinamento. Una ricetta facile da gustare la sera a cena.

Ingredienti

Ingredienti per 4 persone

  • 4 Carciofi
  • 1 coscio di agnello o altre parti magre
  • 1 Cipolla
  • 1 Limone
  • 1 bicchiere di vino bianco
  • Aceto di vino bianco
  • 1 spicchio d’aglio
  • Sale

Procedimento

Prendete un coscio di agnello e cominciate a pulirlo, ricavando dei bocconcini di magro con poco grasso, ed eliminando ossa e cotenna. Versate i pezzi di polpa di agnello in una ciotola, a cui aggiungerete un bicchiere di vino bianco, un cucchiaio di aceto di vino. Aggiungete anche una grattata di pepe (potete aggiungerlo anche a grani se volete) e se volete potete mettere un rametto di rosmarino e/o qualche foglia di alloro. Lasciate macerare l’agnello nel vino acedulato per almeno 6 ore.

A parte prendete i carciofi e cominciate a pulirli, eliminando sia l’esterno del gambo che i petali più duri esterni. Lavateli per bene anche all’interno e se dovessero avere la paglietta interna, rimuovetela. Tagliate la punta, e strofinateli con mezzo limone. Poi versateli in una ciotola piena di acqua acidulata (in cui avete strizzato l’altra metà del limone). In questo modo rimarranno ben colorati e non si anneriranno.

Trascorso il tempo, rimuovete i bocconcini di agnello dal vino acedulato e conservate quest’ultimo, magari filtrandolo. Lo useremo in seguito durante la cottura. Procuratevi una casseruola ed aggiungete un fondo d’olio extravergine di oliva con uno spicchio d’aglio. Aggiungete anche i pezzi di polpa di agnello e cominciate a farli rosolare per bene nell’olio. Fate rosolare per alcuni minuti, poi mescolate lo spezzatino di agnello per farlo rosolare per bene con un mestolo di legno. Quando tutti i pezzi di agnello risulteranno ben rosolati, aggiungeteci una minima parte del liquido di vino acidulato che avevamo usato per la macerazione, giusto per dare una sfumata. Aggiungete anche un pizzico di sale.

Dopo qualche minuto, quando la prima parte del vino acidulato sarà evaporata, prendete i carciofi sotto acqua acidula, e dopo averli scolati per bene, tagliateli a spicchi e aggiungeteli allo spezzatino di agnello. Lasciate rosolare per un paio di minuti, sempre mescolando e poi aggiungete il resto del vino acidulato usato per macerare il vino. Regolate di sale, abbassate la fiamma e coprite con un coperchio. Lasciate cuocere per circa 1 ora a fuoco lento. Ogni tanto controllate che non si asciughi troppo, aggiungendo magari un po’ di acqua.

Trascorso il tempo, la carne di agnello dovrebbe risultare molto tenera e si dovrebbe essere formato un bel sughetto di fondo. Se fosse ancora troppo umido, alzate la fiamma, togliete il coperchio e lasciate asciugare. A questo punto spegnete e servite lo spezzatino di agnello con i carciofi.



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Monday, March 11, 2024

Frittelle di verdure in pastella di farina di ceci (Pakora)

Pakora - frittelle di verdure in pastella di ceci

Frittelle di verdure in pastella di farina di ceci (Pakora)

Durata 40 minuti

Difficoltà  Intermedia

Origine: India

Oggi proponiamo un’adattamento italiano delle famose Pakora, delle frittelle di verdure in pastella di farina di ceci. La ricetta originale non prevede delle regole rigide su quali ingredienti debbano essere fritti insieme alla pastella di farina di ceci: gli indiani spesso utilizzando pezzi di pollo, patate, spinaci e altro ancora. Per quanto riguarda la ricetta che vi propongo oggi, utilizzeremo le patate e le zucchine come verdure, ma voi potete sostituirle con qualsiasi altra cosa a vostro piacimento, per esempio delle carote. La pastella viene poi insaporita da una miscela di spezie, anche qui potete fare a vostro gusto. Scoprirete un contorno davvero gustoso e sfizioso.

Ingredienti

Per 4 persone:

  • 100g di Farina di Ceci
  • 100g di Birra
  • 2 zucchine romane
  • 2 patate di medie dimensioni
  • 1/2 cipolla
  • 1 cucchiaino di zenzero in polvere
  • 1 cucchiaino di cardamomo in polvere
  • 2 cucchiaini di cumino in polvere
  • 1 cucchiaino di curry
  • 1 cucchiaino di semi di coriandolo in polvere o macinati
  • 1/2 cucchiaino di peperoncino di cayenna
  • 1 spicchio d’aglio
  • Un ciuffo di coriandolo o prezzemolo fresco
  • Sale
  • Pepe

Procedimento

Prendete le zucchine, lavatele, togliete i gambi e poi grattugiatele a bastoncini finissimi con una grattugia a buchi larghi. Fate la stessa cosa con le patate, dopo averle lavate e sbucciate, passatele nella grattugia per ottenere dei bastoncini finissimi. Aggiungete un po’ di sale (più abbondante del necessario) e mescolate. Lasciatele riposare a contatto con il sale per circa 30 minuti in frigo. In questo tempo le verdure emetterenno il liquido vegetale ed amidi vari, concentrandone il sapore e migliorando gli effetti della frittura. Trascorso il tempo necessario, strizzate le verdure ed eliminate il liquido formatosi. A questo punto tritate una piccola cipolla e versatela nel contenuto. Stessa cosa fatela con uno spicchio d’aglio.

Nel frattempo versate in un’altra ciotola, la farina di ceci, poi aggiungete un cucchiaio abbondante di olio di semi, e via via tutte le spezie in polvere: cardamomo, cumino, zenzero, coriandolo, pepe, peperoncino di cayenna, curry. Poi prendete le foglie di coriandolo fresco o di prezzemolo e trituratele, aggiungendo il trito al resto degli ingredienti nella ciotola. A questo punto aprite una birra ed aggiungetene 100 grammi all’impasto ed un po’ di sale. Cominciate a mescolare per far sciogliere la farina nella birra, insieme a tutte le altre spezie, ottenendo così una pastella morbida e spumosa. Se così non fosse, aggiungete altra birra, Se invece dovesse risultare troppo secca aggiungete altra farina di ceci. Quando l’impasto della pastella avrà raggiunto la giusta consistenza, versateci dentro le verdure strizzate e mescolate per bene facendole penetrare per bene nella pastella.

Riempite un pentolino di abbondante olio di semi e portate a temperatura. A questo punto prendete una porzione di impasto con un cucchiaio abbondante e versatelo nell’olio bollente. Ad ogni cucchiaio corrisponderà una frittella pakora. Non friggete ad alta temperatura ma date tempo al contenuto interno dell’impasto di cuocersi. Quando le versate nell’olio fatelo lontano uno dall’altra altrimenti si attaccheranno. Dopo circa 5 minuti, che le pakora avranno raggiunto una bella colorazione dorata, toglietele dall’olio di frittura con una pinza o un mestolo forato e versatele su di un panno di carta assorbente da cucina ad asciugare.

Ecco che le frittelle di verdura in pastella di farina di ceci sono pronte per essere servite.



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Torta Pasqualina genovese

Torta Pasqualina ligure

Torta Pasqualina genovese

Durata 1h 30 min

Difficoltà Intermedia

Origine Liguria

Ogni regione ha le sue ricette tipiche di Pasqua, la Liguria ha la sua Torta Pasqualina, in particolare nella zona di Genova. Questa torta rustica è a base di una pasta sfoglia particolare che veniva preparata con strati di impasto di farina e olio. Per quanto riguarda l’interno si usano delle erbe miste, anche se oggi quasi sempre si tratta di bieta a cui vengono aggiunti spesso dei cipollotti e l’immancabile maggiorana. Le erbe cotte e tritate vengono poi impastate con della ricotta e del formaggio grattugiato, con della noce moscata. Un ottima torta rustica da gustare nelle festivita pasquali insieme alla famiglia.

Ingredienti

Ingredienti per una torta pasquale di 22 cm di larghezza

  • 700g di Bieta
  • 3 cipollotti
  • 3 Uova
  • 250g di Ricotta di pecora
  • 2 cucchiai di parmigiano reggiano
  • 2 rotoli di pasta sfoglia già pronta
  • 1 rametto di maggiorana
  • noce moscata
  • Sale

Procedimento

Prendete i cipollotti e dopo averli lavati e puliti, divideteli tra il bulbo bianco e la parte verde. Sminuzzate i bulbi dei cipollotti e versateli in una casseruola larga e capiente insieme ad un filo d’olio extravergine di oliva. Fate rosolare i cipollotti per bene fino a quando non si saranno imbionditi, poi aggiungete le foglie di bieta ben lavate e pulite. Aggiungete anche la parte verde dei cipollotti, un po’ di sale ed aggiungete pochissimi acqua, giusto per non far attaccare o bruciare il fondo della pentola.

Coprite con un coperchio e fate cuocere per bene la bieta in umido, insieme ai cipollotti. Dopo una ventina di minuti, la bieta dovrebbe risultare ben cotta, nel suo abbondante sugo. Togliete il coperchio e continuate a fuoco alto, facendo evaporare quanto più acqua possibile. Spegnete e poi strizzate la bieta con i cipollotti. Mettetela in un mixer e frullate il tutto fino ad ottenere un bell’impasto verde. A questo punto, prendete una ciotola, versateci la ricotta setacciata, il parmigiano grattugiato, una grattata di noce moscata, un po’ di sale e l’impasto verde di bieta e cipollotti.

Mescolate il tutto, fino ad ottenere un impasto omogeneo che useremo per farcire la nostra torta pasqualina genovese. Prendete adesso una teglia circolare di circa 22 cm e alta oltre 6 cm. Aprite i due rotoli di pasta sfoglia già pronta. Una delle due lasciatela insieme alla carta da forno attaccata con cui viene fornita e usatela per foderare tutto l’interno della teglia. Fate fuoriuscire i bordi. Riempite l’interno con tutto l’impasto di ricotta e bieta e poi praticate con un piccolo mestolo tre buchi nella farcitura. Rompete un uovo per ciascun buco, facendo in modo di ricoprire interamente tutto il loro volume.

Prendete l’altra pasta sfoglia già pronta e ricavateci un cerchio dello stesso diametro della teglia. Ustatelo per coprire la farcia con le uova, e poi richiudete i bordi sfruttando la sfoglia sottostante che fuoriusciva dai bordi. Forate con una forchetta la superficie ed infornate a 180°C. Lasciate cuocere la torta rustica genovese per circa 50 minuti.

Trascorso il tempo, sfornate la torta pasqualina genovese e lasciatela raffreddare. Lasciatela riposare per svariate ore, o per una nottata, poi toglietela dalla teglia e rimuovete la carta da forno che l’avvolgeva. A questo punto la torta pasqualina genovese è pronta per essere tagliata a fette e servita. Buona Pasqua.



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Sunday, March 10, 2024

Ciambelline al Vino

Ciambelline al vino

Ciambelline al vino

Durata 1h

Difficoltà  Intermedia

Origine Lazio

Le ciambelline al vino sono dei biscotti tipici del Lazio e che vengono generalmente serviti a fine pasto per concludere insieme ad un bel bicchiere di vino dolce o passito. Queste ciambelline cotte al forno hanno un impasto molto semplice a base di farina e vino e sono immancabili in tutti i fornai della regione, si possono quindi facilmente acquistare in buste. Sono anche molto facili da preparare, e se si ha un po’ di tempo a disposizione si possono preparare a casa per tutta la famiglia. Si conservano a lungo e sono ottimi da consumare da soli o in compagnia,

Ingredienti

Dosi per 4 persone

  • 200g di Farina
  • 40g di zucchero
  • 60g di olio di mais
  • 60g di vino
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • Sale

Preparazione

In una grossa ciotola o in una spianatoia, versate la farina e lo zucchero formando a fontana con un incavo al centro, in cui andrete a mettere l’olio di mais, il vino, una bustina di lievito per dolci ed un pizzico di sale. Cominciate ad impastare il tutto cercando di amalgamare per bene tutti gli ingredienti. Alla fine otterrete un composto friabile, simile alla pasta frolla.

Continuate a lavorare l’impasto aggiungendo ulteriore olio (pochissimo per volta) fino ad ottenere un bel composto liscio e lavorabile, anche se non perfettamente morbido. Formate una palla al centro della ciotola con l’impasto e lasciatela riposare per circa 30 minuti, coprendola con un canovaccio bagnato o della pellicola trasparente. Una volta trascorso il tempo, suddividetela in parti più piccole che lavorerete ancora sulla spianatoia in modo da formare dei bastoncini lunghi con uno spessore di 1.5-2 cm. Da questi ricavate delle porzioni di circa 10 cm di lunghezza e arrotolatele su se stesse, facendo sovrapporre le due estremità in modo da formare delle ciambelle. Premete con il pollice sul punto di giunzione in modo da far aderire per bene le due estremità.

Disponete tutte le ciambelline su di una teglia o placca da forno rettangolare, su cui avrete disposto un foglio di carta da forno. In alternativa potete anche imburrare il fondo o ungerlo con dell’olio. Una volta disposte tutte le ciambelline, spennellate sopra di esse con un po’ di vino o di acqua e ricopritele con dello zucchero semolato.

Mettete la teglia con tutte le ciambelline al vino in un forno preriscaldato a 180°C. Lasciatele cuocere per 25-30 minuti. Poi sfornatele e lasciatele raffreddare. Toglietele dalla teglia e servitele. Potete conservarle in qualsiasi busta di plastica.



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Thursday, March 7, 2024

Sanguinaccio al cioccolato

Sanguinaccio napoletano al cioccolato

Sanguinaccio al cioccolato

Durata 30 min

Difficoltà  Intermedia

Origine Campania

Il Sanguinaccio è un dolce tipico del periodo di Carnevale. La vera ricetta tradizionale lo vuole fatto con il sangue di maiale, un ingrediente una volta abbondante ogni volta che si macellava un maiale, da qui proprio il nome sanguinaccio. Anche se ancora preparato così, anche noto in alcune regioni come Migliaccio, oggi ne viene preparata una versione al cioccolato, che al posto del sangue, ne simula il colore ma non certo il sapore. Questo dolcetto viene spesso abbinato alle chiacchiere, altro dolcetto tipico del carnevale, che vengono inzuppate in questa gustosa crema al cioccolato.

Ingredienti

Dosi per 4 persone:

  • 1 litro di latte
  • 100g di Cacao amaro in polvere
  • 30g di Cioccolato Fondente
  • 150g di Zucchero semolato
  • 30g di Burro
  • Amido di mais (q.b.)
  • Cannella in polvere
  • 1 bustina di vanillina
  • Cedro candito (opzionale)
  • 1 pizzico di Sale

Preparazione

Procuratevi un pentolino e versateci all’interno un litro di latte intero. Mentre riscaldate a fuoco lento, incorporate lentamente il cacao in polvere facendolo passare attraverso un setaccio. Continuate a mescolare in modo che il cacao si sciolga, poi aggiungete a latte caldo, lo zucchero, il cioccolato fondente spezzettato, il burro, la cannella in polvere, la bustina di vanillina, ed infine un pizzico di sale.

Continuate a mescolare fino a quando tutti gli ingredienti non si saranno disciolti nel latte caldo. A questo punto è arrivato il momento di condensare il tutto per ottenere un composto cremoso: il sanguinaccio. Sempre con lo stesso setaccio con cui avete aggiunto il cacao, incorporate al composto l’amido di mais, avendo cura di mescolare di continuo, in modo da farlo incorporare molto lentamente. Una volta finito di aggiungere l’amido continuate a mescolare con un mestolo di legno il sanguinaccio, facendogli raggiungere una bella consistenza cremosa ed omogenea.

A questo punto spegnete la fiamma e lasciate raffreddare. Versate il sanguinaccio in una ciotola o un barattolino di vetro e servitelo in un vassoio con tante frappe. A chi piace, potete sminuzzare un bel cedro candito ed aggiungerlo direttamente al sanguinaccio.



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Tuesday, March 5, 2024

Farecchiata umbra di Roveja

Farecchiata umbra di roveja

Farecchiata umbra di Roveja

Durata 35 min

Difficoltà  Facile

Origine Umbria

La farecchiata umbra di Roveja è un piatto di antiche tradizioni, che sfruttava la farina di Roveja, un legume di piselli selvatici, che veniva coltivato anticamente e che oggi è diventato quanto mai una rarità. Questo legume, una volta essiccato, veniva ridotto in polvere per farne una farina, adatta per poi essere consumata nei mesi più freddi invernali a mo’ di polenta. Essendo un legume ricco di proteine e minerali era molto nutriente. Il sapore della Roveja è piuttosto forte, e quindi veniva coperto da condimenti ancora più forti e poveri, come potevano essere i filetti di acciuga sotto sale, aglio ed erbe selvatiche, come la cicoria. Vi proponiamo qui questa antica ricetta sperando che vi possa interessare.

Vino in Abbinamento: Colli Martani DOC Rosso

Ingredienti

Dosi per 4 persone:

  • 200 gr di Roveja (o farina di Roveja)
  • 2 filetti di acciuga sotto sale o sottolio
  • 2 Spicchi d’aglio
  • Cicoria (opzionale)
  • Olio extravergine di oliva
  • Sale

Prodotto tiico: Roveja

Preparazione

Se siete riusciti a procurarvi la farina di Roveja già pronta tanto meglio, altrimenti dovrete procurarvi della roveja secca e macinarla con un mixer o meglio un frullatore (più potente) per ottenerne quanto meno una “farinata”. Cercate di ridurla più finemente possibile, accorcerete così i tempi di cottura, e otterrete come risultato una polenta più uniforme. Una volta ottenuta la farina di roveja, mettete a bollire in una pentola 1 litro di acqua salata. Al momento del bollore, cominciate a versarci la farina di roveja gradualmente, in modo da non formare grumi. A questo punto lasciatela bollire per almeno 30 minuti, girando spesso per non farla attaccare. Aggiungete altra acqua se necessario.

Nel frattempo, pulite e lavate la cicoria, e poi mettetela a bollire in acqua salata. Una volta cotta scolatela e strizzatela, e lasciatela raffreddare. In una padella aggiungete un fondo d’olio extravergine di oliva abbondante, due spicchi d’aglio e due filetti di acciuga. Riscaldate e lasciate rosolare l’aglio, poi con la forchetta fate in modo di sfaldare completamente i filetti di acciuga. Dopo un paio di minuti, togliete parte dell’olio con il condimento e mettetelo in una ciotolina che servirete insieme alla farecchiata. Con il rimanente, lasciatelo in padella e versateci dentro la cicoria per farla saltare per bene per almeno 5 minuti.

A questo punto, servite la farecchiata già suddivisa in porzioni o in un vassoio unico insieme alla cicoria ripassata e ad una ciotolina con il condimento a base di aglio e acciughe.



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Friday, March 1, 2024

Brigidini

Brigidini

Brigidini

Durata   30 min

Difficoltà  Intermedia

Origine Toscana

Tra i dolciumi che si trovano più spesso venduti alle fiere toscane vi sono i Brigidini. Queste tenere cialde all’aroma di anice, hanno una lunga tradizione. Tipiche della zona di Lamporecchio, queste cialde porterebbero tale nome in ricordo delle suore del monastero dell’Ordine del S. Salvatore di Santa Brigida di Svezia a Pistoia che nel XIV secolo realizzarono questa ricetta. Anche Artusi che nell’Ottocento scrisse il tuttora famoso libro di ricette L’arte di Mangiar Bene, ne riporta una ricetta per prepararle a cui ci riferiremo qui.

Ingredienti

Per 4 persone:

  • 200g di Farina circa
  • 2 Uova
  • 120g di Zucchero
  • 10g Anice
  • Sale

Procedimento

Procuratevi una ciotola in cui romperete due uova e lo zucchero. Cominciate a battere finchè lo zucchero non si sarà completamente disciolto e il composto non avrà presto una bella colorazione bianca. A questo punto aggiungete i semi di anice e mescolate. Adesso aggiungete gradualmente il quantitativo di farina che potrebbe variare a seconda della dimensione e l’umidità delle uova.

L’impasto dovrà raggiungere una consistenza densa e cremosa (tipo quella di una crema pasticcera). Prendetene una grossa noce con un cucchiaio o un piccolo mestolo e versatela al centro del ferro da cialde. Chiudete i due lati del ferro e cominciate a riscaldare sopra il fornello. Dopo qualche minuto, togliete la cialda piatta dal ferro e a questo punto potete decidere se arricciarla, arrotolarla o lasciarla piatta. Fatelo quando è ancora calda, perchè tenderanno ad indurirsi rapidamente al raffreddarsi.



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