Friday, September 28, 2018

Bruschette ai peperoni grigliati

 bruschette ai peperoni grigliati

Bruschette ai peperoni grigliati

Durata 5 min + 12 h di marinatura
Difficoltà  Facile
Origine Interregionale

I peperoni sono amati e da tutti e si possono preparare in tanti modi, ma grigliati e poi spellati sono forse l’unico modo per gustarli al massimo. Lasciati marinare nell’olio insieme a diversi aromi come aglio, origano e capperi, rimangono molto saporiti e polposi. Un’ottimo modo per gustarli è insieme a del pane tostato. Le bruschette ai peperoni grigliati sono semplici da preparare e pronte in pochi minuti.

Ingredienti

Per 4 persone (4 crostini):

  • 2 peperoni rossi
  • 1 spicchio d’aglio
  • 4-8 fette di pane (dipende dalla dimensione)
  • 1 cucchiaio di capperi sotto sale
  • Origano q.b.
  • Olio extravergine di Oliva
  • Sale

Preparazione

Prendete i peperoni rossi, lavateli per bene e poi disponeteli su una griglia. Ponete la griglia direttamente sul fuoco dei fornelli e lasciate abbrustolire molto lentamente i peperoni, rigirandoli ogni 5-10 minuti, in modo che la cottura sia più uniforme possibile.

bruschette ai peperoni grigliati

Continuate a ruotare i peperoni sulla fiamma per diverso tempo, non vi preoccupate se la buccia esterna diventa nera e si stacca. Anzi meglio….si toglierà più facilmente. Invece è da controllare che la polpa all’interno diventi morbida in tutto il peperone. Vedrete infatti il peperone afflosciarsi su se stesso (quasi come un palloncino sgonfio).

bruschette ai peperoni grigliati

Una volta che i peperoni saranno ben cotti, rimuovete tutta la buccia, e la parte interna piena di semi, aiutandovi se non ci riuscite con l’acqua corrente (perderete però parte del sapore). Una volta ben spellati, tagliateli a filetti e disponeteli in un contenitore basso con coperchio. Aggiungete sale, le foglie di origano (fresche o secche), ed uno spicchio d’aglio spaccato a metà. Tenete in ammollo in acqua i capperi sottosale. Poi sciacquateli per bene sotto l’acqua corrente per rimuovere l’ulteriore sale. Una volta ben dissalati ed ammorbiditi aggiungete anch’essi ai peperoni. Ricoprite con olio extravergine di oliva e lasciate marinare i peperoni per almeno 12 ore.

Tagliate le fette di pane casereccio e fatele tostare anch’esse sulla griglia o al forno. Poi una volta tostate versateci sopra uno o due filetti di peperone (a seconda delle dimensioni della bruschetta). Irrorate anche con abbondante sughetto prodotto durante la marinatura, in modo da insaporire per bene il pane della bruschetta.



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Thursday, September 27, 2018

Migliaccio napoletano

 migliaccio napoletano

Migliaccio napoletano

Durata 2 h + 12 h di riposo
Difficoltà  Intermedia
Origine Campania

Il migliaccio è un dolce tipico napoletano che si preparava durante i giorni di festa e soprattutto durante il periodo di Carnevale. Il suo nome deriva proprio dal miglio, un cereale oggi poco utilizzato ma che nei secoli passati veniva spesso utilizzato nella cucina povera partenopea. La ricetta originale richiede il miglio, ma spesso c’è chi usa il semolino al suo posto. Oggi non molto conosciuto tra i dolci napoletani, scoprirete che invece è una vera leccornia e a discapito di alti dolci non è poi così difficile da preparare. Ottima anche la consistenza (se seguite bene le istruzioni…mi raccomando e cercate di usare il miglio), su internet girano frittate o cheesecake alla ricotta…. 😉

Ingredienti

Per una torta di migliaccio di 26-30 cm di diametro.

  • 250 gr di Miglio decorticato (o di semolino)
  • 250 gr di Ricotta
  • 6 uova
  • 1 litro di Latte
  • 50 gr di Burro
  • 500 gr di zucchero
  • 1 bicchierino di Rum
  • 1 scorza di Arancia
  • 1 scorza di Limone
  • Canditi q.b. (opzionale)
  • 1/3 di baccello di Vaniglia
  • un po’ di Liquore all’anice
  • un pizzico di Sale

Preparazione

Prendete il miglio decorticato e versatelo tutto in un frullatore o macinino.

migliaccio napoleano

Tritate il miglio decorticato fino ad ottenere una semola mista a farina. La consistenza deve essere questa per ottenere alla fine un migliaccio di consistenza granulosa (simile un po’ alla pastiera). Quindi non lo macinate troppo finemente (almeno non tutto, fatene 2/3 granulare e 1/3 farina fine).

migliaccio napoleano

Adesso che abbiamo il semolino di miglio (o altrimenti usate il semplice semolino comune), prendete una pentola sufficiente grande da contenere un litro di latte. Dopo aver versate tutto il latte, aggiungete i 50 gr di Burro, la scorza di limone e la scorza di arancia. Aggiungete anche 100 gr di zuccero (quindi solo una parte) e un terzo di baccello intero di vaniglia (se non l’avete usate una bustina di vanillina).

migliaccio napoleano

Riscaldate il latte fino a portarlo ad ebollizione. Non appena annuncerà qualche segno di ebollizione, spegnete la fiamma e lasciate per 10 minuti le scorze in infusione nel latte caldo. Trascorso il tempo, troverete tutti gli aromi passati completamente nel latte. Rimuovete le scorze ed il baccello dal latte.

migliaccio napoleano

Riscaldate nuovamente il latte fino a portarlo nuovamente ad ebollizione. A questo punto aggiungete gradualmente la semola di miglio, mescolando di continuo.

migliaccio napoleano

Una volta versate tutta la semola di miglio nel latte, continuate a mescolare fino a farlo sciogliere tutto. Non vi precoccupate troppo della formazione di alcuni grumi, se mescolate con un cucchiaio di legno (cosa che vi suggerisco vivamente) schiacciateli sul bordo della pentola mentre state mescolando. All’inizio avrete un composto molto liquido. Lasciate cuocere il latte con il miglio, finchè non vedrete gradualmente cambiare la consistenza della semola fino ad arrivare ad un impasto simile ad un purè. Di solito ci vogliono 7-10 minuti.

migliaccio napoletano

Non appena raggiunta questa consistenza, il miglio sarà perfettamente cotto, spegnete e versate il purè in una grossa bulla o ciotola per farlo raffreddare. Continuate a mescolare con un frustino durante la fase di raffreddamento per evitare una condensa dell’impasto. Quando l’impasto avrà raggiunto la temperatura ambiente. A questo punto vi verserete un bicchierino di Rum e un po’ di liquore di anice o Strega (o altro liquore aromatico dolce). Mescolate ancora.

migliaccio napoleano

A questo punto, procuratevi una grossa ciotola o bulla e rompeteci all’interno 6 uova intere. Poi sbattetele con un frustino insieme allo zucchero restante (400 gr).

migliaccio napoleano

Sbattete il composto finché tutto lo zucchero non si sarà sciolto nelle uova ed avrete uno sbattuto spumoso e chiaro. A questo punto aggiungete la ricotta.

migliaccio napoleano

Continuate a mescolare con il frustino fino a quando anche tutta la ricotta non si sarà sciolta nell’impasto. Alla fine otterrete un bel composto cremoso. A questo punto se volete aggiungete i canditi tagliati a cubettini (soprattutto scorza di arancia ed un po’ di cedro).

migliaccio napoleano

Mescolate il tutto e poi aggiungete anche l’impasto di latte e semola di miglio. Continuate a mescolare ed alla fine otterrete un composto liquido. Prendete una teglia grande e abbastanza profonda (larga 30 cm e alta almeno 5-6 cm). Ungetela di burro all’interno, e poi versateci tutto l’impasto. Riscaldate il forno a 180°C e poi infornate.

migliaccio napoleano

Lasciate cuocere molto lentamente il migliaccio per circa 1 h e 20 min. Il tempo può variare a seconda di quanto liquido avete aggiunto (bicchiere di rum e dimensione delle uova). Alla fine vedrete “sobbollire” la parte centrale, mentre il migliaccio imbrunirà uniformemente. Quando il “sobbollire” (eliminazione della parte liquida in eccesso) si attenuerà, spegnete e lasciate raffreddare il migliaccio.

migliaccio napoleano

Lasciate raffreddare e poi riposare il migliaccio per almeno 12 ore per gustare appieno il suo sapore. Infatti appena sfornato il migliaccio presenta ancora alcuni sapori separati e risulterà ancora un po’ liquido. Richiede un po’ di tempo per asciugarsi (circa 12 h) e solo allora troverete la sua consistenza granulosa fantastica al palato.

 



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Friday, September 21, 2018

Ravioli di erbe con sugo di funghi tritati

Ravioli di erbe con sugo di funghi

Ravioli di erbe con sugo di funghi tritati

Durata  1 h 40 min
Difficoltà  Intermedia
Origine Interregionale

Se sei un goloso di pasta fresca ripiena non potrai di certo non provare i ravioli di erbe con sugo di funghi tritati. Questi ravioli hanno un ripieno interno a base di bieta, spinaci ed erbe aromatiche come menta, basilico, origano fresco e prezzemolo, il tutto insaporito da parmigiano grattugiato e pinoli tritati. Come condimento a questi ravioli si adatta benissimo un sugo a base di funghi misti tritati abbastanza finemente. La ricetta è abbastanza lunga, ma ne vale veramente la pena. Provate.

Ingredienti

Per 4 persone.

Ingredienti per la pasta fresca:

  • 3 uova
  • 300 gr di farina di grano duro
  • 100 gr di semola di grano duro
  • sale

Ingredienti per il ripieno:

  • 300 gr di Spinaci
  • 300 gr di Bietina
  • 1 cucchiaio di Pinoli
  • 60 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
  • 2 foglie di salvia
  • un po’ di menta
  • Prezzemolo
  • 4 foglie di Basilico
  • Origano o Timo fresco q.b.
  • Funghi secchi ammollati q.b.
  • 1 Uovo
  • 4 cucchiai di Pangrattato
  • Noce moscata
  • Olio extravergine di Oliva
  • Sale
  • Pepe

Ingredienti per il sugo di funghi:

  • 1 kg di funghi misti
  • 1 spicchio d’aglio
  • Olio extravergine di oliva
  • Sale

Preparazione

Prendete le foglie di bieta e di spinaci e lavatele per bene sotto l’acqua corrente. Poi prendete una pentola ben capiente e riempitela di acqua. Portatela a bollore e poi scottate le verdure per circa 5 minuti.

Tomaxelle - Tomaselle genovesi

Una volta ben scottate ed ammorbidite, scolate le verdure e lasciatele raffreddare nello scolapasta. Nel frattempo prendete un po’ di pinoli e tostateli, riscaldandoli in una padella per circa 4 minuti. Poi versateli in una ciotola o direttamente nel contenitore di uno sminuzzatore (o frullatore). Aggiungete anche delle foglie di salvia, di basilico, di prezzemolo e di origano (o timo) fresco.

Tomaxelle - Tomaselle genovesi

Prendete i funghi selvatici secchi e lasciateli in ammollo per il tempo necessario a farli rinvivire ed ammorbidire. Poi una volta ben ammollati, scolateli, strizzateli e poi fateli saltare in padella con un po’ d’olio.

Tomaxelle - Tomaselle genovesi

Nel contenitore dello sminuzzatore, unite ai pinoli, e alle erbe aromatiche anche la bieta e gli spinaci strizzati ed i funghi saltati in padella. Frullate il tutto finché non otterrete un bell’impasto. Versate poi l’impasto in una ciotola insieme a del pangrattato.

Tomaxelle - Tomaselle genovesi

Rompeteci anche un uovo ed il Parmigiano Reggiano grattugiato. Aggiungete inoltre una grattata di noce moscata, un po’ di pepe ed infine un po’ di sale. Mescolate per bene il tutto finchè non otterrete un bell’impasto omogeneo. Se troppo liquido aggiungete altro pangrattato, se troppo duro aggiungete un po’ di olio extravergine di oliva.

Tomaxelle - Tomaselle genovesi

Adesso che abbiamo il ripieno pronto preoccupiamoci della preparazione della pasta fresca all’uovo con cui prepareremo i ravioli.

Disponete sopra una spianatoia la farina e la semola formando la classica fontana con un incavo al centro. Aggiungete un pizzico di sale e rompeteci le uova all’interno. Cominciate ad impastare per amalgamare le uova con la farina.

ravioli di erbe con sugo di funghi tritati 01

Continuate ad impastare vigorosamente finché non otterrete un bell’impasto liscio e omogeneo. Formate una palla con l’impasto e ricopritelo con della pellicola trasparente. Lasciatelo riposare per circa 30 minuti.

ravioli di erbe con sugo di funghi tritati 01

Una volta trascorso il tempo, riprendete l’impasto togliendo la pellicola trasparente. Con la macchinetta per la pasta, stendete delle lunghe sfoglie di circa 1 mm di spessore. Poi disponetele una affianco all’altra sulla spianatoia leggermente ricoperta di farina. Aiutatevi con un cucchiaio e prendete delle porzioni di impasto di erbe delle dimensioni di circa una noce. Disponete le porzioni sopra la sfoglia, una accanto all’altra ad una distanza di circa 6-7 cm. Se avete il timbro per fare i ravioli di forma tonda vi conviene disporre i ripieni in modo alternato in modo da utilizzare più pasta possibile.

ravioli di erbe con sugo di funghi tritati

Ricoprite poi la sfoglia con i ripieni disposti sopra, con un’altra sfoglia. Fate ben pressione con le dita per far aderire perfettamente la pasta nello spazio intorno ai ripieni. Poi con il timbro ritagliate i ravioli. Se invece non avete il timbro, usate una rotellina dentata e tagliate i ravioli a forma quadrata o leggermente rettangolare. Recuperate la pasta avanzata per creare una nuova sfoglia. Via via così preparate tutti i ravioli e disponeteli in un vassoio su cui avrete cosparso un po’ di semola di grano duro.

ravioli di erbe con sugo di funghi tritati

Adesso che i ravioli alle erbe sono pronti, non vi rimane che preparare il sugo a base di funghi misti. Prendete i funghi misti, lavateli per bene per eliminare tutte le tracce di terra ed eliminate la parte finale del gambo con le radici. Poi tagliateli a piccoli tocchetti (più piccoli di 1 cm), quasi fosse un trito. Prendete una padella ed aggiungete un filo abbondante di olio extravergine di oliva ed uno spicchio d’aglio sbucciato. Lasciate soffriggere l’aglio per circa 3 minuti poi versateci il trito di funghi misti. Fateli rosolare per bene e poi sfumate il tutto con mezzo bicchiere di vino bianco. Fate evaporare tutto il vino e poi lasciate cuocere i funghi a fuoco lento e con un coperchio per circa una decina di minuti.

Nel frattempo riempite una pentola di acqua e portate a bollore. Una volta raggiunta l’ebollizione aggiungete una presa di sale grosso e poi versate i ravioli. Lasciateli cuocere per circa 8 minuti e poi scolateli. Conditeli con il sugo di funghi misti tritate e mescolate affinché si insaporiscano per bene.

Servite i ravioli alle erbe con sugo di funghi tritati ben caldi aggiungendo una bella spolverata di parmigiano reggiano grattugiato.



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Thursday, September 20, 2018

Pappardelle al tartufo

pappardelle al tartufo

Pappardelle al tartufo

Durata 1 h
Difficoltà  Intermedia
Origine Marche

Le pappardelle al tartufo sono un primo piatto tipico delle zone montane dell’entroterra Marchigiano. La pasta è all’uovo e viene assolutamente preparata fresca al momento. Uno dei formati più amati in queste zone è quello delle pappardelle che rimangono larghe e sode e fanno risaltare la qualità della sfoglia di pasta. Come condimento si prepara spesso un sugo leggero a base di olio, aglio e un po’ di funghi porcini trifolati che fanno da base, per poi aggiungere alla fine il tartufo nero tagliato a scaglie sottili.

Abbinamento vino Vino in abbinamento: Rosso Piceno DOC 

Ingredienti

Ingredienti per 4 persone:

  • 3 Uova
  • 300 gr di Farina di grano duro
  • 100 gr di Semola di grano duro
  • 1 spicchio d’aglio
  • 1 Porcino fresco
  • Tartufo nero marchigiano q.b.
  • Olio extravergine di Oliva
  • Sale

Procedimento

Su di una spianatoia, mettete la farina e la semola di grano duro. Formate la classica fontana e poi rompete al centro le tre uova. Cominciate ad impastare per far in modo che le uova vengano ben incorporate nell’impasto. Se per caso non fossero sufficienti, aggiungete poca acqua tiepida e continuate ad impastare sempre più vigorosamente.

Quando l’impasto avrà assunto una bella consistenza elastica ed omogenea, formate una palla con l’impasto, e poi copritela con una pellicola trasparente. Lasciate riposare l’impasto per 30 minuti. Alla fine del tempo troverete un impasto più elastico e di struttura più rilassata.

Cominciate a stendere la pasta utilizzando l’apposita macchinetta. Alla fine dovrete ottenere una sfoglia di circa 1 millimetro di spessore. Usate un po’ di semola di grano duro per evitare che la sfoglia si attacchi su se stessa. Poi sempre con la macchinetta, oppure anche a mano tagliate la sfoglia in pappardelle di circa 3-4 cm di larghezza.

Pulite il tartufo, strofinandolo con un panno umido. Prendete una padella e aggiungete un filo d’olio, lo spicchio dell’aglio intero, ed il fungo porcino tagliato a piccoli tocchettini. Fate rosolare per bene i funghi porcini nell’aglio, e poi continuate la cottura del fungo anche aggiungendo un po’ di vino bianco se volete.

Nel frattempo riempite una pentola di acqua e portatela a bollore. Raggiunta l’ebollizione aggiungete una presa di sale e poi versateci dentro le pappardelle. Fatele cuocere al dente e poi una volta cotte versatele nella padella facendole saltare in modo che si insaporiscano per bene. Parte del tartufo lo gratterete mentre le pappardelle salteranno in padella. Poi una volta spento, servite le pappardelle aggiungendo tartufo nero marchigiano tagliato a scaglie.



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Wednesday, September 19, 2018

Bostrengo romagnolo alle mele

bostrengo romagnolo alle mele

Bostrengo romagnolo alle mele

Durata 1 h 20 min
Difficoltà  Facile
Origine Emilia Romagna

Il bostrengo, brustengo o burlengo, è un dolce tipico sia della Romagna che delle Marche in particolare viene preparato nelle zone dell’entroterra dove ancora è forte la tradizione contadina. Questo dolce povero e tradizionale ha una notevole quantità di varianti, come moltissimi sono gli ingredienti di cui è composto. La versione umbra è più scura, con il riso e ricco di frutta secca, mentre la versione romagnola è più soffice e fa uso di pane raffermo e farina di mais. La ricetta che vediamo oggi è una ricetta base, che fa uso solo degli ingredienti principali ma nulla vieta a chi lo prepara di aggiungere moltissimi altri ingredienti suggeriti dalla tradizione. La ricetta è molto semplice da preparare e non richiede un grande impegno nella preparazione e può essere un’ottima alternativa al solito ciambellone. Per tradizione si dovrebbe cuocere sul fuoco vivo, ma ormai tutti lo preparano al forno.

Ingredienti

Ingredienti base della ricetta:

  • 50 gr di mollica di pane raffermo o pane grattugiato
  • 60 gr di farina 00
  • 50 gr di farina di mais
  • 2 uova
  • 250 ml di latte
  • 2 cucchiai di miele
  • 3 cucchiai di zucchero
  • Uvetta passita q.b.
  • 1 mela
  • 1 limone
  • 1 cucchiaio di olio extravergine di oliva o di strutto
  • 1 pizzico di sale
  • un bicchierino di anisetta
  • lievito per dolci

Ingredienti a scelta da poter aggiugnere all’impasto:

  • Mandorle
  • Noci
  • Fichi secchi
  • la scorza di arancio
  • Riso lessato nel latte

Potete togliere le mele, ed il lievito a vostro gusto. Qualcuno ci aggiunge anche il caffè o il cioccolato. Come vedete è una ricetta molto varia.

Procedimento

Prendete una grossa ciotola ed aggiungeteci la farina bianca, la farina di mais ed il pangrattato (meglio se aveste a disposizione mollica di pane raffermo ammollata nel latte).

bostrengo romagnolo alle mele

Aggiungete poi nella ciotola il latte in modo graduale, mescolando per bene in modo da non formare grumi ed ottenere un composto liquido molto omogeneo.

bostrengo romagnolo alle mele

Versate poi nella ciotola, la scorza grattugiata di un limone, un pizzico di sale, due uova e tre cucchiai di zucchero. Aggiungete anche due cucchiai di miele, oltre che addolcire renderanno il dolce più scuro dopo la cottura.

bostrengo romagnolo alle mele

Mescolate di nuovo finché tutti gli ingredienti non si saranno ben amalgamati tra di loro. Il composto risulterà ancora molto liquido, è normale per questo tipo di dolce (anzi non dovrà mai essere pastoso). Aggiungete un cucchiaio di olio di oliva o di strutto, l’uvetta precedente ammollata nell’anisetta ed una bustina di lievito per dolci.

bostrengo romagnolo alle mele

Mescolate per bene finchè anche questi ingredienti non si saranno ben amalgamati. Sbucciate poi una mela, toglie i semi e poi tagliatela a tocchettini, aggiungendoli all’impasto.

bostrengo romagnolo alle mele

Prendete una teglia di circa 20-25 cm di diametro se tonda, o anche rettangolare di dimensioni simili. Il composto nella teglia dovrà essere di circa 1.5 – 4 cm di altezza.  Ricoprite la teglia con un foglio di carta da forno. Fate aderire per bene il foglio al fondo della teglia e poi versateci sopra l’impasto sempre molto liquido. L’uvetta tenderà ad ammassarsi tutta in fondo, cercate di distribuirla per bene come anche i tocchetti di mela.

bostrengo romagnolo alle mele

Riscaldate il forno a 170°C ed infornate. Lasciate cuocere il brustengo per un’ora precisa, poi quando la sua superficie sarà ben imbrunita, spegnete e lasciate raffreddare.

bostrengo romagnolo alle mele

Il Brustengo viene generalmente servito tagliato a quadrettoni o a fette poco dopo essere stato preparato, ma si mantiene bene anche per i giorni successivi.

 



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Saturday, September 15, 2018

Cicorie Stufate (cicorie ‘nfucate)

 cicorie stufate

Cicorie Stufate (cicorie ‘nfucate)

Durata 1 h 
Difficoltà Intermedia
Origine Puglia

In Puglia sono moltissimi i prodotti della terra genuini che da sempre fanno parte della tradizione popolare, tra cui le cicorie selvatiche. Le cicorie stufate, dette anche cicorie ‘nfucate, è un ottimo modo per preparle. Le cicorie possono essere di vario tipo a seconda del periodo dell’anno, e a volte si servono anche insieme ai loro cuori grossi (cime e gambo). Queste vengono stufate ed insaporite insieme agli immancabili pomodorini freschi e alle olive violette (tipo gaeta) che con il loro sapore ben si adattano a questi contorni amari.

Ingredienti

Dosi per 4 persone:

  • 500 gr di Cicorie Selvatiche
  • 200 gr di Pomodorini maturi
  • una manciata di olive violette tipo Gaeta
  • 2 spicchi d’aglio
  • 1 peperoncino piccante
  • Olio extravergine di Oliva
  • Sale

Preparazione

Prendete le cicorie e lavatele per bene sotto l’acqua corrente, rimuovendo sia le radici che le parti non buone. Poi una volta ben lavate lasciatele scolare. Ci sono due tipi di cottura. Una veloce, ma meno tradizionale, prevede di lessare dapprima la cicoria, o almeno scottarla in acqua bollente, in modo da ammorbidirla e accorciare i tempi di cottura. Con questo metodo otterrete un piatto più leggero di sapore. L’altro metodo sta nello stufarle lentamente in casseruola dando il tempo ad esse di rilasciare tutto il loro sapore. Una cottura molto più lunga….dopo tutto sono stufate ;).

Nel frattempo prendete una casseruola o un tegame di coccio, aggiungete un abbondante filo d’olio extravergine di oliva, due spicchi d’aglio. Lasciate soffriggere l’aglio per 3 minuti e poi aggiungete i pomodorini maturi tagliati a pezzi, il peperoncino ed una manciata di olive. Lasciate passire leggermente il pomodoro nell’olio mescolando per circa 4 minuti, poi aggiungete la cicoria sia che sia lessata che direttamente cruda. Aggiungete un bicchiere d’acqua e continuate la cottura a fuoco lento e con il coperchio chiuso. Se la cicoria è lessata saranno sufficienti circa 15 minuti, altrimenti dovrete continuare la cottura, aggiungendo acqua se necessario, finchè tutta la cicoria non risulterà perfettamente cotta.

Una volta cotta la cicoria, togliete il coperchio e continuate la cottura a fuoco alto, facendo in modo di asciugare il sugo. Poi spegnete e lasciate riposare.

La cicoria stufata può essere servita sia ben calda come contorno, che anche fredda (a temperatura ambiente) e servita in piccole porzioni come antipasto.



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Thursday, September 13, 2018

Tacconi agli asparagi

 tacconi agli asparagi

Tacconi agli asparagi

Durata 30 min + 12 h di riposo
Difficoltà Intermedia
Origine Marche

I tacconi agli asparagi sono una ricetta tipica marchigiana. In particolare, i tacconi (o batoc) sono un formato di pasta fresca particolare, infatti vengono preparati con una miscela di due farine: la farina di fave e quella classica bianca di frumento. Di antica tradizione contadina, i tacconi sono simili a delle tagliatelle, ma di colore più scuro e si accompagnano ottimamente con sughi saporiti come per esempio un ottimo condimento a base di asparagi, insaporito (e qui sta il segreto) con scorza di limone e un filetto di acciuga sottolio.

Abbinamento vino Vino in abbinamento: Colli Maceratesi Rosso DOC

Ingredienti

Ingredienti per 4 persone:

Per la preparazione dei tacconi:

  • 200 gr di Farina di fave
  • 200 gr di Farina
  • 4 Uova

Per la preparazione del sugo:

  • 500 gr di Asparagi
  • ½ Cipolla
  • 1 Limone
  • 2 Filetti di Acciuga sottolio
  • Olio extravergine di Oliva
  • Sale

Procedimento

Preparate una spianatoia e versateci al centro le due farine, formate la classica fontana e ricavate un incavo al centro. Rompete le uova, e cominciate ad impastare per bene in modo che la farina assorbi per bene tutto l’uovo. Poi continuate ad impastare fino ad ottenere un impasto di consistenza omogenea ed elastica. Una volta ottenuta tale consistenza, formate un panetto a forma di palla, avvolgetela in una pellicola trasparente e lasciatela riposare per circa mezz’ora in un ambiente fresco (va bene anche il frigorifero).

Trascorso questo tempo, togliete l’impasto dal frigo, rimuovete la pellicola trasparente e stendetelo sulla spianatoia precedentemente infarinata. Aiutandovi con un mattarello, stendete una sfoglia di circa 1-2 mm di spessore. Spalmate con la mano sopra la sfoglia un po’ di farina ed avvolgetela su se stessa formando un rotolo. Poi con un coltello ben affilato tagliate tante fettine sottili, che srotolerete immediatamente. Otterrete così i tacconi. Raccogliete i tacconi in un vassoio e lasciateli asciugare per circa una decina di minuti.

Nel frattempo prendete gli asparagi e dopo averli lavati per bene, lessateli in abbondante acqua bollente, precedentemente salata. Fateli cuocere per bene e poi scolateli, conservando un po’ di liquido di cottura. Prendete poi una padella, aggiungete un filo abbondante di olio extravergine di oliva, i filetti di acciuga e mezza cipolla tritata molto finemente.

Fate rosolare per bene la cipolla e le acciughe, quest’ultime si scioglieranno completamente nell’olio, per circa 4 minuti, poi aggiungete gli asparagi tagliati a piccoli tocchettini. Fateli rosolare per circa 3-4 minuti e poi spegnete.

Una volta pronto il condimento, riempite una pentola di acqua e portatela ad ebollizione. Aggiungete una presa di sale grosso, e versateci poi i tacconi. Lasciateli cuocere per bene (non fateli scuocere perchè si sfaldano) e poi scolateli. Versate i tacconi direttamente nella padella con il condimento. Aggiungete la scorza di un limone grattata finemente e poi fate saltare i tacconi nel condimento per pochi minuti, giusto il tempo necessario per farli insaporire.

I tacconi agli asparagi devono essere serviti ben caldi e appena preparati. Guarnite con scorza di limone se desiderate.



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Wednesday, September 12, 2018

Pesche al Vino Rosso

pesche al vino rosso

Pesche al Vino Rosso

Durata  10 min + 2 h di riposo
Difficoltà  Facile
Origine Interregionale

La frutta fresca  in estate è sempre presente sulle nostre tavole in grande abbondanza, e come sempre ne avanza moltissima. Ecco una buona idea per utilizzare le pesche. Le pesche al vino rosso sono un ottimo modo per chiudere con dolcezza un pasto. Il loro sapore e la loro dolcezza si sposa benissimo con il forte sapore del vino rosso, un connubio perfetto per una semplice ricetta.

Ingredienti

Per 2 barattoli di marmellata:

  • 2 pesche gialle
  • 200 ml di Vino Rosso
  • 1 cucchiaio di zucchero
  • 1 stecca di Cannella

Preparazione

pesche al vino rosso

Prendete le pesche e dopo averle lavate, sbucciatele e rimuovete il seme all’interno. Poi tagliatele a tocchetti. Aggiungete un cucchiaio di zucchero e mescolate per bene. Lasciate riposare le pesche per circa 2 ore, in modo che lo zucchero abbia tutto il tempo per far uscire il succo dalle pesche formando un leggero sciroppo.

pesche al vino rosso

Trascorso il tempo, ricoprite le pesche con del vino rosso ed aggiungete una stecca di cannella per aromatizzare il vino (opzionale). Lasciate il vino a riposare con le pesche per almeno 2 ore.

pesche al vino rosso

Servite le pesche al vino rosso a temperatura frigo.

 



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Tomaxelle ( Tomaselle genovesi )

Tomaxelle - tomaselle genovesi

Tomaxelle ( Tomaselle genovesi )

Durata 1 h
Difficoltà Intermedia
Origine Liguria

Le tomaxelle, o tomaselle, sono un piatto legato alla tradizione domestica ligure. Il loro nome deriva da Tomaculum o “salsicciotto”, proprio per la loro forma, che svolge la funzione anche di contenitore. Infatti questi ottimi involtini di carne di vitello sono ripieni di un impasto di verdure, come spinaci e bieta, insaporiti da pinoli, erbe aromatiche e funghetti selvatici. Generalmente vengono serviti su di un letto di pisellini, sia in bianco che nella versione al sugo di pomodoro. Sono un piatto ottimo e saporito, adatto anche per le mamme o nonne che vogliono far mangiare le verdure anche a chi non le ama.

Abbinamento vinoVino in abbinamento: Riviera Ligure di Ponente Pigato DOC

Ingredienti

  • 300 gr di Spinaci
  • 300 gr di Bietina
  • 4 Fettine di Vitello
  • 1 cucchiaio di Pinoli
  • 60 gr di Parmigiano Reggiano grattugiato
  • 2 foglie di salvia
  • Prezzemolo
  • 4 foglie di Basilico
  • Origano o Timo fresco q.b.
  • Funghi secchi ammollati q.b.
  • 1 Uovo
  • 4 cucchiai di Pangrattato
  • Noce moscata
  • Olio extravergine di Oliva
  • Sale
  • Pepe

Per il contorno di piselli

  • 500 gr di Pisellini
  • 1 Carota
  • ½ Cipolla
  • ½ bicchiere di vino bianco
  • Olio extravergine di Oliva
  • Sale

Preparazione

Prendete le foglie di bieta e di spinaci e lavatele per bene sotto l’acqua corrente. Poi prendete una pentola ben capiente e riempitela di acqua. Portatela a bollore e poi scottate le verdure per circa 5 minuti.

Tomaxelle - Tomaselle genovesi

Una volta ben scottate ed ammorbidite, scolate le verdure e lasciatele raffreddare nello scolapasta. Nel frattempo prendete un po’ di pinoli e tostateli, riscaldandoli in una padella per circa 4 minuti. Poi versateli in una ciotola o direttamente nel contenitore di uno sminuzzatore (o frullatore). Aggiungete anche delle foglie di salvia, di basilico, di prezzemolo e di origano (o timo) fresco.

Tomaxelle - Tomaselle genovesi

Prendete i funghi selvatici secchi e lasciateli in ammollo per il tempo necessario a farli rinvivire ed ammorbidire. Poi una volta ben ammollati, scolateli, strizzateli e poi fateli saltare in padella con un po’ d’olio.

Tomaxelle - Tomaselle genovesi

Nel contenitore dello sminuzzatore, unite ai pinoli, e alle erbe aromatiche anche la bieta e gli spinaci strizzati ed i funghi saltati in padella. Frullate il tutto finché non otterrete un bell’impasto. Versate poi l’impasto in una ciotola insieme a del pangrattato.

Tomaxelle - Tomaselle genovesi

Rompeteci anche un uovo ed il Parmigiano Reggiano grattugiato. Aggiungete inoltre una grattata di noce moscata, un po’ di pepe ed infine un po’ di sale. Mescolate per bene il tutto finchè non otterrete un bell’impasto omogeneo. Se troppo liquido aggiungete altro pangrattato, se troppo duro aggiungete un po’ di olio extravergine di oliva.

Tomaxelle - Tomaselle genovesi

Prendete le fettine di carne di vitello e allargatele per bene su di una base. Potete batterle con un batticarne per estendere la loro dimensione e renderle leggermente più morbide. Versate al centro di ogni fettina di vitello l’impasto di verdure.

Tomaxelle - Tomaselle genovesi

Poi richiudete la fettina di carne su se stessa, creando un involtino dalla forma particolare, simile ad un grosso salsicciotto. Termine da cui deriva proprio il nome tomaxella. Fate aderire per bene il bordo della carne con le mani e poi bloccate i bordi con degli stuzzicadenti.

Tomaxelle - Tomaselle genovesi

Prendete una padella o casseruola larga e bassa, aggiungete un filo d’olio extravergine di oliva, uno spicchio d’aglio e disponete le tomaxelle sul fondo. Fatele rosolare per bene, finchè la carne non risulterà ben cotta.

Tomaxelle - Tomaselle genovesi

Nel frattempo prepariamo il condimento per le tomaxelle. Prendete una casseruola ed aggiungete un filo d’olio extravergine di oliva, una carota tagliata a dadini piccoli e una mezza cipolla completamente sminuzzata. Fate rosolare il tutto per 4-5 minuti.

Tomaxelle - Tomaselle genovesi

Poi versate i pisellini freschi o surgelati e continuate la cottura a fuoco lento, aggiungendo un bicchiere di acqua. Chiudete il coperchio e lasciate cuocere i piselli in umido per circa 20 minuti. Poi spegnete.

Tomaxelle ( Tomaselle genovesi) e

Una volta pronto il contorno. Prendete le tomaxelle e poi rimuovete gli stuzzicadenti all’interno. Tagliate le tomaxelle in due parti con un coltello ben affilato. Poi disponete su ogni piatto un letto di pisellini con le due parti di tomaxelle.



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